Cosa sono le zone fredde e calde nel cane
Quando si parla di zone fredde e calde nel cane si intendono quelle parti del corpo che si possono toccare o e quelle che è meglio evitare.
Non capita frequentemente di sentir parlare di zone fredde e calde nel cane, almeno tra i “semplici” proprietari di quattrozampe; chi ne parla di solito appartiene alla categoria degli “addetti ai lavori”, ossia addestratori, esperti cinofili, allevatori. Ma cosa sono queste zone fredde e calde nel cane? In realtà niente di così “tecnico”: si tratta di quelle parti del corpo che i quattrozampe non amano vengano loro toccate (zone calde) e quelle che invece si possono toccare senza che il pet abbia di solito reazioni negative (zone fredde). Conoscerle è importante per chiunque voglia approcciarsi ad un cane, non soltanto per chi ne possiede uno, ma anche – anzi, a volte soprattutto – per chi semplicemente vuole fare una carezza ad un quattrozampe che non conosce, o conosce poco, incontrato per strada.
Spesso la maggior parte degli esseri umani ignora l’esistenza di zone calde e finisce per ripetere il solito (grave) errore di comunicazione con il cane, dandogli la classica “manata” sulla testa quando gli si avvicina, magari con la buona intenzione di fargli una carezza. La testa è per il cane una zona “off limits”: toccarla per lui è segno di dominanza e quindi è un gesto per niente gradito; per fortuna la maggior parte dei quattrozampe è socializzata e molto paziente nei nostri confronti e ci “perdona” molti sbagli, forse limitandosi a pensare che gli esseri umani sono proprio degli incapaci quanto a buone maniere…
Non bisogna però dare per scontato che tutti i cani debbano sempre accettare benevolmente di essere manipolati da noi: quando non rispettiamo le regole di comunicazione canina, se il quattrozampe ha una qualche reazione, dobbiamo capire che la colpa è nostra. Perciò è importante conoscere la distinzione tra zone fredde e zone calde del cane; vediamo dunque nel dettaglio quali sono:
- Le zone calde sono le zampe, i piedi, la coda e, come detto precedentemente, la testa. Occorre però precisare che la parte intoccabile è la sommità del capo, mentre altre zone del muso, come le guance, il mento e in genere la regione delle labbra possono essere considerate fredde, perché di solito il quattrozampe accetta abbastanza di buon grado che vengano toccate. Ciò del resto è deducibile anche osservando come si comportano i cani tra loro: quando incontrano un loro simile, soprattutto se è non lo conoscono, per prima cosa avvicinano i musi l’uno all’altro lateralmente e si annusano, toccandosi proprio nella zona delle labbra e/o del collo. Quelle infatti sono regioni del corpo ricche di feromoni, gli ormoni attraverso cui i pet raccolgono moltissime informazioni su chi hanno di fronte, tra cui anche la disposizione d’animo dell’altro, se pacifica o rissosa; toccarli in quelle zone dunque viene da loro interpretato come un tentativo di conoscenza e di conseguenza tollerato.
- Le zone fredde sono il collo e il tronco, la groppa e il ventre. Si tratta di quelle parti del corpo che possiamo toccare per prime quando ci approcciamo ad un cane, perché non creano particolare disagio all’animale.
Zone fredde e calde nel cane: ogni quattrozampe è diverso
Se la distinzione tra zone fredde e calde nel cane è importante, va comunque sempre considerato il fattore soggettivo dell’animale, il contesto e il rapporto che si ha con lui. Ogni quattrozampe è diverso da tutti gli altri perché ha un suo carattere e un suo temperamento: se, ad esempio, commettiamo l’errore di toccarlo sul capo, ci sarà quello che si limiterà a fare un passo indietro, ritraendosi, quello che ringhierà e quello che invece morderà; proprio per questo dobbiamo cercare in ogni caso di evitare tutti i comportamenti sbagliati, che possono indurre una reazione nel cane.
Va da sé invece che se interagiamo con il nostro cane, che conosciamo e ci conosce perfettamente e con cui condividiamo le nostre giornate, potremo tranquillamente toccarlo anche sul capo (salvo particolari problemi comportamentali), senza temere reazioni, perché si sarà creato un tale rapporto di fiducia reciproca che il nostro pet sarà disposto ad accettare da noi anche comportamenti non proprio ortodossi nel linguaggio canino.