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cani sull'autobus

Tg cinofilo, giglio: rifiutati cani sull'autobus, la protesta

News Redazione -

All'isola del Giglio il caso di cani sull'autobus rifiutati da parte di un conducente, che però non ha rispettato nè la legge nè il suo regolamento aziendale. Pubblichiamo anche noi la lettera ricevuta dalla redazione del Giglio News in merito al trasporto animali sugli autobus al Giglio ma in generale nella parte di Toscana servita da Tiemme S.p.A. La lettera che segue è una protesta ma allo stesso tempo, allo scopo di fare chiarezza, riportiamo ciò che prevede la legge regionale Toscana ed il regolamento aziendale Tiemme (incaricata del trasporto pubblico). “La scrivente fa presente che il 20 settembre si è recata con marito e 2 cagnolini alla vostra isola per trascorrere il proprio compleanno in gioia. Arrivata al Porto desiderava recarsi a Giglio Castello in pullman; acquistati i biglietti 4 per 8 euro gli è stato vietato di salire a bordo da un sedicente autista nonostante le museruole di cui erano provvisti i nostri cani, adducendo la discrezionalità dell’autista a dispetto semmai di un regolamento interno neppure esibito. Mi trovo costretta a denunciare quanto accaduto per la mancanza di chiarezza ed aggiungo di educazione della persona specifica: si fa notare l’aria di supponenza e menefreghismo rispetto ad un tema caro ai possessori di animali che oggi fanno parte delle nostre famiglie e che desiderano condividere con essi le vacanze”. La legge regionale Toscana numero 95 del 2009 all’articolo 21 spiega che “i cani, accompagnati dal proprietario o detentore, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali nonché ai locali ed uffici aperti al pubblico presenti sul territorio regionale”. Al tempo stesso il comma 4, sempre dell’articolo 21, dà la possibilità al singolo esercente di disporre il divieto di ingresso: “Il responsabile degli esercizi pubblici e commerciali, nonché dei locali e degli uffici aperti al pubblico può adottare misure limitative all’accesso, previa comunicazione al sindaco”. La Tiemme S.p.A., sulla base di quest’ultimo comma ha emanato il seguente regolamento aziendale: Sui mezzi Aziendali non è possibile trasportare animali ad eccezione dei cani guida per non vedenti e degli animali di piccola taglia per i quali sono in vigore le seguenti norme. Gli animali ammessi al trasporto sui mezzi sono solo ed unicamente quelli riportati nella tabella seguente:cani da guida per ipovedenti: ogni viaggiatore non vedente può portare con se gratuitamente un solo cane guida al guinzaglio e munito di museruola; cani di piccola taglia muniti di museruola: è considerato tale l’animale che possa tenersi comodamente in braccio, previo pagamento del titolo di viaggio. Tutti i cani di cui sopra ammessi a salire in vettura devono essere tenuti in modo da non arrecare disturbo o ingombro per gli altri passeggeri e che nessun viaggiatore faccia obiezione (L.692/1975). Non sono ammessi più di due cani per vettura. altri animali di piccola taglia (uccelli, gatti, pesci o pulcini) purché siano all’interno di ceste, gabbie, contenitori od altri imballaggi idonei che possano essere tenuti sulle ginocchia o collocati come i colli a mano e che nessun viaggiatore faccia obiezione (L. 692/1975). Si precisa che questi imballaggi devono essere privi di spigoli vivi o taglienti, non siano sudici e maleodoranti e siano privi di becchime e abbeveratoi colmi onde evitare che i viaggiatori vengano feriti od insudiciati e che la vettura ed i colli a mano che vi si trovano vengano danneggiati od insudiciati; in caso di affollamento, il trasporto dei suddetti animali (ad eccezione dei cani guida per non vedenti) potrà essere limitato, od escluso, ad insindacabile giudizio del conducente della vettura; nel caso in cui l’animale sporchi o deteriori la vettura o rechi danno a persone o cose, la persona che lo accompagna è tenuta al risarcimento dei danni (art. 2052 c.c.).

tre cuccioli salvati

Tg cinofilo, rimini: chiusi in una cassetta chiodata, tre cuccioli salvati

News Redazione -

Erano inchiodati all'interno di una cassetta di legno: tre cuccioli salvati a Rimini E' arrivata intorno alle ore 21 di sabato sera, da parte di un cittadino attirato dai guaiti dei cuccioli che invocavano aiuto, alle Guardie Ecozoofile di Fare Ambiente, la notizia del ritrovamento di tre cani di pochi giorni di vita inchiodati all'interno di  una cassetta di legno, in zona centro studi. L'intervento, data la situazione, è stato fatto immediatamente. Giunta sul posto, la pattuglia ha effettivamente constatato quanto riferito. I tre poveri cuccioli erano all'interno di una cassetta della frutta, con altre asse inchiodate sopra in modo da comprimere gli animali, e non consentire loro il benché minimo movimento, oltre ovviamente a non potersi abbeverare e alimentarsi. Fortunatamente per le bestiole, chi li aveva visti non si era limitato a contattare le Guardie, ma aveva portato la cassetta presso la propria abitazione.I cuccioli erano ovviamente debilitati e pieni di pulci e zecche, ma apparentemente non in pericolo di vita. La pattuglia ha così deciso di contattare il Pubblico Ministero di Turno che ha disposto il sequestro dei cuccioli, i quali sono stati affidati al canile di Rimini "Stefano Cerni", che si occuperà anche delle prime cure."I reati che abbiamo attualmente ipotizzato – afferma il Vice Responsabile Provinciale delle Guardie Ecozoofile Edoardo Morri -  sono quelli di maltrattamento di animali, per il quale si rischia la pena della reclusione da tre mesi ad un anno o la multa da 3.000 a 15.000 euro, e di abbandono di animali punito con l’ arresto fino ad un anno o con la multa da 1.000 a 10.000 euro. Al momento le indagini sono svolte contro ignoti in quanto non è stato possibile al momento identificare il colpevole". In questo caso i cani hanno avuto la fortuna di incontrare sulla loro strada una persona che non si è voltata dall'altra parte, ma, anzi li ha presi con se e se ne è occupato. Diversamente la loro sorte sarebbe stata segnata."Il problema degli abbandoni -continua Morri- avviene prevalentemente d'estate ma, come i fatti ci confermano, anche a stagione ormai conclusa questo tipo di reati non va in ferie".Non essendoci parole per esprimere la disumanità di un tale gesto, si invita chiunque sia in grado di riferire in merito all'accaduto a contattare le Forze dell'Ordine. Anche un'informazione che all'apparenza potrebbe sembrare inutile, potrebbe essere di aiuto per assicurare ai colpevoli la giusta pena. Raccomandiamo pertanto a coloro che vengono  a conoscenza di reati in ambito zoofilo o ambientale di contattare immediatamente le Forze dell'Ordine o le Guardie Ecozoofile al numero 370 3131006, abilitato a ricevere anche messaggi WhatsApp, meglio se corredati di fotografie o video. Fonte: altarimini.it

diggy

Diggy: il cane che sorride ha vinto la battaglia

News Redazione -

Diggy: un sorriso vincente Vi ricordate di Diggy? No? Allora lasciate che vi rinfreschi un poco la memoria. Diggy è quel cane diventato famoso sul web (leggi qui il nostro articolo)  per una bellissima foto in cui, con il suo papà umano adottivo, sorride felice. Dopo qualche tempo passato in canile, aveva finalmente trovato un padrone, il musicista di Detroit Dan Tillery, che voleva prendersi cura di lui. Erano felicissimi insieme fino a quando Dan ha postato sul web la foto che in poco tempo ha cambiato tutto, minacciando di separarli e di far tornare il cagnolino in canile per colpa delle leggi vigenti nel Michigan. Il cane, infatti, era sospettato di appartenere alla razza Pitt Bull, che nello stato americano è considerato ancora una razza pericolosa e non può essere tenuto nei centri abitati. A nulla sembravano valere i certificati del veterinario che affermavano che Diggy era un American Bulldog, razza invece accettata dalla legge locale. Le autorità competenti sembravano decisissime a prenderlo e separarlo per sempre da Dan. Ma Dan, che si era già affezionato al piccolo, si è rifiutato di arrendersi alla situazione e ha lottato per lui. Ed è stato grazie alla Detroit Dog Rescue, la struttura che aveva ospitato il cane prima dell’adozione, che Dan è riuscito ad averla vinta facendo sì che il tribunale riconoscesse Diggy come appartenente ad una specie consentita.Una legge ingiusta Per fortuna la storia di Diggy è finita bene e lui può continuare a stare con il suo papà umano e continuare a sorridere con lui sapendo di essere voluto e amato. Il Detroit Dog Rescue racconta però che sono molti altri casi simili a quello che ha visto coinvolto il piccolo Diggy. Molti altri cani vengono strappati ai propri padroni e all’affetto della loro famiglia umana per colpa di queste leggi statali. Quando avevo parlato di lui per la prima volta vi avevo detto che cosa pensavo di queste leggi. Discriminatorie e ingiuste, ecco come pensavo che fossero e oggi, a qualche mese di distanza, la mia opinione non è cambiata.  Sono felice che Diggy ce l’abbia fatta, che abbia trovato una famiglia che ha preso davvero sul serio l’adozione, dimostrando che anche per loro vale la pena lottare. La storia di Diggy ha potuto contare, non bisogna dimenticarlo, anche sulla grande onda mediatica dei Social. Tantissime persone si sono schierate in favore di Diggy e Dan contribuendo a sensibilizzare un opinione pubblica spesso cieca davanti a queste ingiustizie. Sono tantissimi i cani che non hanno una famiglia e quando la trovano, una di quelle serie che vuole davvero dare affetto e cure a questi piccoli amici, allora dovrebbe sempre supportata e non osteggiata, ma viviamo ancora in mondo fatto di pregiudizio che troppo spesso non capisce il bene che gli animali possono fare agli uomini. Ma abbiamo un lieto fine questa volta. Il pregiudizio è stato piegato dalla determinazione e dall’affetto. E allora facci ancora un sorriso Diggy così che quell’affetto e quella felicità possa risplendere forte e luminosa.

Tg cinofilo, peterborough (uk): va in palestra e lascia i suoi cani in macchina per 5 ore

News Redazione -

Va in palestra e lascia i suoi cani in macchina per cinque ore, sotto il sole e senza acqua. Peterborough è una città del Regno Unito di 184mila abitanti, compresa nella contea del Cambridgeshire. Qualche giorno fa è stata scossa da un fatto veramente tragico per gli amanti degli animali e non: il proprietario di tre cani è andato in palestra e ha pensato bene di lasciare i suoi quattrozampe chiusi per cinque ore in macchina sotto il sole, senza acqua. Daisy, Mitch e Rascal, i nomi dei tre cagnolini, sono purtroppo morti. L'ispettore di polizia è intervenuto sul posto e denunciato Jonathan Theobald, dichiarando alla stampa locale: "Il tempo era caldo ed umido. Nelle ore in cui i cani sono rimasti in auto le temperature si aggiravano tra i 16 e i 19 gradi. Nessuno lascia il loro cane a morire in una macchina apposta. Ma non c’è nessuna bona ragione anche per rischiare di ucciderli andando in un negozio o dal medico.  L’interno di un veicolo può raggiungere temperature superiori ai 20 gradi anche quando fuori fa qualche grado di meno. Senza acqua e ventilazione la temperatura percepita può arrivare anche a 40 gradi". Questa la risposta dell'avvocato dell'uomo: "Quest’uomo ha un carattere esemplare e date le circostanze strazianti ha risposto come meglio poteva". Theobald ha infatti ammesso le sue colpe ed ora è in attesa di sentenza di condanna per aver abbandonato i suoi cani. Il processo si sta svolgendo in queste ore. AGGIORNAMENTO >>>  Theobald non andrà in carcere: il giudice ha deciso soltanto che non potrà possedere animali per i prossimi 10 anni. Perchè questa decisione? Stando a quanto dichiarato nella sentenza, l'uomo è considerato un ottimo proprietario di animali e, negli anni precedenti non aveva mai fatto registrare maltrattamenti verso di loro.

cani avvelenati

Tg cinofilo, pavia: due cani avvelenati e uccisi

News Redazione -

A pochi km da Pavia è successo un fatto increscioso: due cani avvelenati e uccisi. GRAVELLONA LOMELLINA - Due cagnolini uccisi e la paura di una persona che vuole fare del male ad altri si diffonde. L'allerta è a Gravellona, dove due cuccioli meticci sono stati trovati senza vita nel giardino di una villetta dai proprietari, che hanno subito denunciato quanto successo all'autorità dal momento che uccidere un animale è un reato. Non si conoscono ancora le cause che hanno portato al decesso dei due meticci, ma sembra probabile che si possa trattare di un caso di avvelenamento, visto che entrambi sono morti quasi in contemporanea e che non c'erano tracce di percosse o di tagli. I proprietari hanno subito sporto denuncia, dal momento che nel giardino spesso girano anche dei bambini che avrebbero potuto ingerire le stesse sostanze che hanno ucciso i due cagnolini. Anche se non sono stati trovati dei resti, i proprietari dei due animali trovati morti sembrerebbero indirizzati a pensare che si tratti di qualcuno che ha lanciato loro delle polpette avvelenate. Nel frattempo però tra i proprietari di cani gravellonesi è salita la preoccupazione, dovuta al fatto che sono arrivate segnalazioni simili. In particolare alcune sono arrivate da alcuni cacciatori che hanno segnalato la presenza di bocconi avvelenati nelle campagne attorno a Gravellona. Il cane di uno di loro le avrebbe mangiate, ma fortunatamente il proprietario se n'è accorto in tempo riuscendo a intervenire e a salvare l'animale. Fonte: La Provincia Pavese

tirana

La storia di tirana, una cucciola abbandonata salvata in modo incredibile

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Tirana: una cucciola abbandonata salvata da una coppia in vacanza Oggi voglio parlarvi di Tirana. Il nome l’ha preso proprio dalla capitale dell’Albania dove la sua famiglia adottiva l’ha trovata e salvata.  Non aveva neppure due settimane di vita questa piccola cucciola eppure doveva già lottare per la sopravvivenza. Sola, spaventata e affamata ha deciso di saltare proprio mentre una moto passava per la strada deserta dietro la città. La piccola Tirana è stata quasi investita ma, per fortuna, ciò che ha trovato grazie al suo gesto sono state due persone che hanno deciso che la piccola quattro zampe aveva bisogno di aiuto. A bordo della moto viaggiavano Pedro ed Esmeralda, una giovane coppia che si stava recando ad Atene, in Grecia, fino a Cadice nel sud della Spagna. La coppia, notando la piccola spaventata e in condizioni non ottimali, l’ha presa in braccio e ha capito che non poteva certo lasciarla nuovamente per strada da sola. La piccola Tirana aveva bisogno di cure e di affetto e così hanno deciso di portarla con loro. Giorno dopo giorno la coppia si è affezionata a Tirana e la cucciola alla sua nuova famiglia. Così la piccola è diventata a tutti gli effetti la loro compagna di viaggio per tutto il tragitto (oltre 5000 chilometri) fino in Spagna. Insieme, Tirana, Pedro ed Esmeralda hanno visitato tanti posti, tra cui Kotor in Montenegro e Venezia in Italia. La coppia viaggia spessissimo e di media trascorre almeno tre mesi all’anno in posti diversi. Un viaggio su due ruote per tre passeggeri Mi è piaciuta molto la storia della piccola Tirana. Me la sono immaginata piccola, sola e spaventata e ho immaginato che dovesse fare una tenerezza infinita. E’ stata fortunata ad incontrare Pedro ed Esmeralda e soprattutto a non essere stata investita. E’ stata fortunata ad aver incontrato due persone che hanno capito subito che questa cucciola aveva bisogno di una famiglia e di ricevere tutto l’affetto di cui ogni cucciolo ha bisogno. La coppia ha continuato a vivere la propria passione per i viaggi decidendo di aggiungere un passeggero. Ed è per questo che questa storia mi è piaciuta così tanto. Tirana viaggia con la sua famiglia e tutti insieme vanno ovunque. Questo ci dimostra che è possibile fare le nostre vacanze con i nostri amici a quattro zampe senza doverli abbandonare come molte persone fanno ogni anno. Ma questo è solo uno dei punti su cui questa storia ci può far riflettere. L’abbandono dei cani, soprattutto se cuccioli, è anche pericoloso per gli esseri umani, soprattutto se, come nel caso di Tirana, il cane si trova sul ciglio della strada. La piccola Tirana non ci ha pensato e si è lanciata sulla strada mentre Pedro ed Esmeralda passavano. Poteva essere investita e anche la coppia avrebbe potuto farsi male cadendo dalla moto. E’ importante capire che se non vogliamo un cane ci sono altre soluzioni diverse dall’abbandono che tutelano anche e soprattutto il cane. Partiamo sempre dall’assunto che se una persona non ha la certezza che prendendo un cane questo diventerà parte integrante della sua famiglia, allora è bene che decida di non prenderlo.

cani uccisi

Tg cinofilo, australia: cani uccisi e rianimati per un esperimento, e poi soppressi

News Redazione -

Incredibile quanto accaduto in Australia: alcuni cani uccisi e rianimati per una sperimentazione. Alla fine sono stati soppressi. Grande e profonda indignazione per quanto avvenuto in Australia: alcuni levrieri sono stati oggetto di un esperimento che, stando a quanto trapela dalle informazioni d'oltreoceano, consisteva nel soffocarli (quindi ucciderli), asportare loro il cuore, impiantarglielo una seconda volta e infine ucciderli definitivamente. E' stata l'Università Monash di Melbourne a condurre l'esperimento: così rivela Human Research Australia, che si batte da sempre per la protezione degli animali utilizzati per ricerca. L'associazione ha condannato l'esperimento: secondo questa dall'esperimento fatto i ricercatori non potranno imparare nulla che si possa applicare alla chirurgia umana. Il bilancio è desolante: ben 12 levrieri sono stati uccisi per soffocamento. Il cuore è stato loro asportato e poi reimpiantato prima di essere rianimati, monitorati e poco dopo uccisi per eutanasia. I cani erano anestetizzati per l'intero esperimento.'Shocking': Greyhounds suffocated, hearts removed, revived and killed second time https://t.co/oyCfv0IHkA via @theage — Humane Research Aust (@HRAust) 11 settembre 2016Helen Marston, presidente di Human Research Australia, ha fermamente condannato l'esperimento, inutilmente crudele verso gli animali, che di fatto venivano uccisi due volte: "La gente crede che queste cose avvenissero molto tempo fa o in qualche altro paese, ma questi esperimenti accadono qui proprio ora, sotto il nostro naso", ha denunciato.

lazarus

Lazarus, il cane con 15 kg di pelo addosso: il video del salvataggio

News Redazione -

L'incredibile storia di Lazarus, un cagnolino che è stato trovato con 15 kg di pelo addosso. Lazarus, un nome emblematico per un povero cagnolino che è letteralmente risorto dall'inferno a cui era stato costretto. Andiamo con ordine: siamo in Virginia, USA, e da un piccolo fienile di una fattoria si sentono sempre lamenti e mugolii. Sono le richieste d'aiuto di questo cane che vive in mezzo a sporcizia e feci da molti anni. La noncuranza e l'incuria dei suoi padroni ha causato anche un effetto sconvolgente: il pelo di Lazarus è cresciuto tantissimo, sembra più una pecora che un cane. Come racconta Jessica Kincheloe, toelettattrice che si è offerta spontaneamente di aiutarlo, la vista di quel cagnolino impaurito le è rimasta impressa: "Quando siamo riusciti ad aprire la porta, abbiamo trovato Lazarus triste, debole ed il suo sguardo supplicava pietà. Ad avvisarci è stato uno dei vicini del proprietario del fienile che, essendosi gravemente ammalato, aveva chiesto all’uomo che abitava accanto a lui di occuparsi temporaneamente del cane al posto suo". Le immagini del filmato testimoniano le tristi condizioni in cui era tenuto Lazarus. Un team di toelettatori ha iniziato così a tosarlo: "Ha perso 15 chilogrammi di pelo. Da quel momento, il povero quattro zampe ha iniziato a sentirsi meglio. Ci guardava come se ci volesse ringraziare". E così che Lazarus ha iniziato una nuova vita, come spiega Jessica: "Le carezze non gli erano affatto familiari. Anche se inizialmente era impaurito, ha capito che noi lo volevamo realmente aiutare e così, dopo poco tempo, ha rivelato la sua immensa dolcezza". E' il Big Fluffy Dog Rescue, un rifugio per cani in Virginia, che si sta prendendo cura di Lazarus. Rimarrà lì fino a quando non si sarà trovata una famiglia che voglia adottarlo, come spiega Jean Harrison, fondatrice dell'associazione: "Si deve ancora abituare alla sua nuova vita- Quando gli porto una fresca bistecca di carne, lui si avvicina con cautela come se non sapesse se può realmente mangiarla oppure no. Ha sempre il timore di essere sgridato o punito come lo era probabilmente in passato".

alfie

La storia di alfie, prigioniero di padroni senza cuore

News Redazione -

Una seconda possibilità per Alfie Ormai lo sapete, mi piace curiosare nel web alla ricerca di belle storie. Preferisco quelle che hanno un lieto fine ovviamente anche se, purtroppo, non sempre quel lieto fine c’è. La storia che vi racconto oggi è quella di Alfie. Quando ho letto la sua storia ho provato indignazione e rabbia perché trovo inumano che un cane venga trattato nel modo in cui è stato trattato lui. Non so, forse è il mio amore smisurato per loro che mi fa parlare, forse è perché il mio di peloso lo considero parte integrante della mia famiglia e sì, diciamolo pure, lo vizio anche un po’. Va bene, va bene lo ammetto, più di un po’.  Ma se, come me, amate questi animali sono sicura che mi capirete e vi chiederete ogni giorno come si possa fare del male, fisicamente e psicologicamente, a degli esseri viventi che hanno una capacità di amare tale che noi “umani” ce la sogniamo. Per fortuna le persone di cuore ci sono e sono riuscite a fare in modo che Alfie (questo è il nome che ha ora) avesse una seconda possibilità. La possibilità di trovare una vera famiglia, una di quelle che vogliono bene ai loro animali e che non hanno paura di farlo e di lasciarsi trascinare nel loro mondo fatto di affetto, di giochi, di leccate e di buffe espressioni mentre ti osservano aspettando quella coccola in più che poi tanto cedi e diventano molte di più.Legato alla catena e con del nastro adesivo sul muso Alfie non ha avuto una vita facile con i suoi primi padroni. Era un cucciolo vivace quando è arrivato e quella “famiglia” forse non riusciva a gestirlo o forse era solo dotata di scarsa umanità. Passava il tempo legato ad una catena. Per non farlo abbaiare erano inoltre soliti legargli la bocca con un legaccio o con del nastro adesivo. Alcuni vicini di casa avevano contattato più volte le autorità denunciando il modo in cui veniva custodito il cane ma nessuno aveva ascoltato quelle proteste. Così quelle brave persone hanno fatto l’unica cosa che pensavano fosse giusto fare. Sono intervenuti personalmente portando via Alfie dalla sua casa e dai suoi proprietari e si sono attivati anche per trovargli una nuova famiglia, una che lo amasse e si prendesse buona cura di lui. Lui è un cane buonissimo, con tantissimo affetto da dare e per fortuna ora, con la sua nuova famiglia, potrà farlo sapendo che ne riceverà in egual modo. Un inizio difficile ma nella sua strada ha trovato persone che non sono piegate all’indifferenza o al silenzio. Ha trovato persone che, indignate per come veniva trattate, hanno chiesto aiuto e quando non lo hanno trovato si sono mosse da sole perché era giusto salvarlo, perché era l’unica cosa che si poteva e doveva fare. Mi rattrista un po’ sapere che neppure le autorità hanno mosso un dito per salvare Alfie ma per fortuna tutto si è sistemato e il cagnolino potrà dimenticare i suoi primi padroni per abbracciare la sua nuova famiglia e, alla fine, questa è la cosa più importante.

ospedale Gaslini

Tg cinofilo, genova: all'ospedale gaslini porte aperte ai cani

News Redazione -

Porte aperte ai cani all’ ospedale Gaslini: vanno a trovare i bimbi C'è sempre una prima volta, e questa massima popolare vale anche per l'ospedale Gaslini di Genova, che prende una decisione storica: mai era accaduto che l'Istituto pediatrico aprisse le porte ai cagnolini. L'iniziativa, denominata "Gimme five, qua la zampa" ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e la degenza dei pazienti, che sono appunto bambini. Il dog visiting, si chiama così in termini più professionali, prevede "l'utilizzo di cani appositamente formati e verrà effettuato in conformità con le “Linee Guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (Iaa)”, come fanno sapere dallo stesso Istituto. In un primo momento i bimbi potranno incontrare i cani nelle aree verdi dell’Istituto, appositamente predisposte per la cosiddetta fase di sperimentazione. Saranno organizzate molteplici e differenti attività con cui piano piano si "romperà il ghiaccio" e l'incontro inizierà a diventare sempre più stimolante e innovativo. Sarà un vero e proprio percorso di gioco e conoscenza. L’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione dell’associazione il Porto dei piccoli onlus che ha redatto con l’Unità di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto il primo progetto di sperimentazione di attività assistita con animali all’interno dell’istituto pediatrico. L’inaugurazione ufficiale è fissata per il 10 settembre.

duncan

La storia e il video di duncan, il cane con due zampe

News Redazione -

Duncan: due zampe ma tanta gioia di vivere Oggi vi parlo di Duncan. Chi è Duncan?. Si tratta di un Boxer che ha solo due zampe fin da quando era piccolissimo. Una storia triste direte voi. Ma invece non lo è. Perché la gioia di vivere di Duncan che corre felice ha conquistato praticamente chiunque abbia visto in rete il suo video. Ma andiamo con ordine. Duncan è nato con una malformazione congenita alla spina dorsale. Questa malformazione gli rendeva impossibile utilizzare gli arti inferiori e poiché metteva a rischio la sua stessa vita ha dovuto subire un intervento di amputazione quando aveva appena 8 settimane di vita. Questa triste situazione però non gli ha certo impedito di essere un cane felice e di vivere una vita che lo costringesse a muoversi su un carrellino. Grazie ad una straordinaria forza e determinazione, il cagnolino riesce a stare perfettamente in equilibrio sulle sole zampe anteriori. E non è finita qui. Appena ne ha la possibilità corre felice come se avesse tutte e quattro le zampe. Un bellissimo ed emozionante video lo vede fare proprio questo: correre felice in spiaggia. Il video ha fatto il giro del web e sui social si sono scatenati i commenti commossi per questo piccolo combattente che a dispetto del suo problema è un cane felice e pieno di voglia di vivere. Secondo il parere dei veterinari questa capacità di Duncan può dipendere da uno sviluppo della muscolatura degli arti anteriori tale da essere in grado di sostenere l’intero corpo. Un’altra spiegazione si basa invece sul fatto che avendo Duncan subito l’amputazione in tenerissima età ha imparato subito a gestire il suo corpo creando quindi un suo nuovo baricentro. Quale che sia la spiegazione in ogni caso Duncan è cresciuto come un cane felice ed è questa la cosa più importante di tutte.Il video che ha emozionato il web Duncan è stato seguito nel suo percorso fin da cucciolo dalla Panda Paws Rescue di Vancouver, una cittadina dello stato di Washington. Sono stati proprio i veterinari di questa associazione a decidere per l’amputazione pensando di condannarlo ad una vita sul carrellino. E invece ha stupito tutti diventando un esempio e dimostrando che anche nei nostri amici a quattro zampe è presente un fortissimo attaccamento alla vita. La storia di Duncan ci porta a riflettere sul fatto che nonostante i problemi non ci si dovrebbe mai arrendere. A volte purtroppo questo non è facile ma vale sempre la pena di fare un tentativo aggrappandosi alla vita con gioia proprio come ha fatto il nostro amico peloso. La sua vitalità, la sua voglia di giocare, quella sua aria davvero felice sono assolutamente contagiosi e questo meraviglioso amico sarà di sicuro capace di strapparvi un sorriso e forse anche qualche lacrimuccia. Vederlo correre insieme agli altri cani è qualcosa che, datemi retta, vi aprirà letteralmente il cuore inondandolo di entusiasmo.

Cani in condominio

Cani in condominio: ecco la sentenza del tribunale di cagliari

News Redazione -

Cani in condominio: arriva una decisione importante dal tribunale di Cagliari Già qualche tempo fa avevamo parlato della questione dei cani in condominio (leggi qui), ma ora è arrivata una sentenza del tribunale di Cagliari che renderà felici tutti coloro che hanno o vorrebbero un cane e vivono in un condominio. Cosa viene stabilito? La sentenza spiega che non si può impedire ai singoli proprietari di avere cani, gatti o altri animali da compagnia nel proprio appartamento, anche se il divieto è stato votato all'unanimità da tutti i condomini. La sentenza segue la scia della riforma del codice civile in materia di condominio, datata 2012: in essa venne stabilito che i regolamenti di condominio non possono vietare di possedere un animale da compagnia. Tuttavia le prime interpretazioni giurisprudenziali erano orientate a far derogare questo orientamento in caso di unanimità dei consensi: la procura sarda ora ha chiarito il punto, e tutti gli amanti degli animali potranno legittimamente tenerli nei loro appartamenti, secondo il "sacrosanto diritto all’animale di compagnia". Alcuni passi della sentenza, che spinge sulla necessità "di valorizzare il rapporto uomo-animale e, per altro verso, nell’affermazione di quest’ultimo principio anche a livello europeo", citando anche altre sentenze della Cassazione che riconoscono "il diritto di visita in carcere al cane del detenuto, in quanto membro della famiglia, o il diritto di visita in ospedale al cane del paziente ricoverato, costituendo il rapporto uomo-animale un’attività realizzatrice della personalità umana". Persino il TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea), ratificato dalla Legge 130/2008 all’articolo 13, stabilisce che l’Unione e gli Stati membri “tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti”. La sentenza ha comunque già scatenato le prime polemiche fra chi è amante degli animali e chi non, tra chi li vuole in condominio a tutti i costi e chi farebbe di tutto per non averli.

hoshi

Perde gli occhi, ma succede un qualcosa di straordinario: la storia di hoshi

News Redazione -

Hoshi: il cane che ha perso gli occhi ma ha trovato un grande amico Il mondo di Hoshi attraverso gli occhi di Zen. Eccomi qui, di nuovo a raccontarvi un’altra di quelle storie speciali che mi piacciono tanto e che fanno bene al cuore e allo spirito. Protagonisti come sempre i nostri amici a quattro zampe. Quelli speciali e meno fortunati, come Hoshi e Zen. Quelli che però trovano nelle loro vite degli amici speciali, umani e non solo, che rendono tutto un po’ migliore. Quindi mettetevi comodi e lasciate che vi presenti Hoshi. A 11 anni è rimasto totalmente cieco a causa di un glaucoma (clicca qui per leggere i sintomi e le possibili cure di questa patologia). Per via di questa patologia Hoshi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere entrambi gli occhi.  La sua famiglia umana era parecchio preoccupata, temeva infatti che si sarebbe lasciato andare.  Ma non avevano considerato Zen. Sei mesi prima dell’intervento, in famiglia è stato accolto un trovatello a cui è stato dato il nome di Zen. Zen vagava sporco ed affamato per le strade di Spokane, prima che la famiglia umana di Hoshi si innamorasse di lui e decidesse di adottarlo. Anche Zen era malato però. Aveva un ingrossamento del cuore, un edema polmonare acuto e un fortissimo dolore ai denti.  Inoltre la famiglia era preoccupata per la reazione di Hoshi al nuovo arrivato. Pauline, la proprietaria dei due pelosi ha dichiarato che alla fine le sue preoccupazioni sono state del tutto inutili. Hoshi ha annusato un pochino Zen e poi i due insieme si sono messi subito a giocare diventando praticamente inseparabili. E inseparabili lo sono ancora di più ora che Hoshi non può più vedere. Zen sembra comprendere il bisogno di aiuto di Hoshi e non lo lascia mai da solo, camminando sempre al suo fianco. Ma questo “effetto benefico” ha inciso anche su Zen, che da quando ha Hoshi al suo fianco sembra stare molto meglio.  Quando è arrivato in famiglia Zen era silenzioso e nervoso ma la sua amicizia con Hoshi gli ha ridato tutta la vitalità e l’entusiasmo che gli sono proprie.Il potere dell’amicizia Non solo per gli umani è importante l’amicizia. Lo è anche per i nostri amici pelosi. E qualche volta è come quando noi troviamo nella nostra vita qualcuno che in qualche modo ci completa, ci supporta, condivide con noi gioie e dolori e diventa quello che chiamiamo il nostro “migliore amico”. Anche i nostri amici pelosi possono avere la fortuna di trovare questa anima speciale. Hoshi e Zen nella sfortuna dei loro problemi di salute si sono trovati e si sono dati rispettivamente la gioia di vivere e di giocare. Oggi si aiutano e si supportano a vicenda in quella fiducia cieca e in quell’amore incondizionato di cui solo i nostri amici a quattro zampe sono capaci. Ad entrambi non importa se sono di razze diverse, se hanno problemi diversi, se uno è grande e l’altro è piccolo. A loro importa solo che hanno bisogno uno dell’altro. Questa è l’ennesima dimostrazione che abbiamo ancora molto da imparare dai nostri amici cani. Una lezione di “umanità” e lealtà che molti di noi devono davvero ancora apprendere.

baby

La storia di baby, il pitbull che salvò un'intera famiglia

News Redazione -

E' accaduto in Oklahoma: un cane di razza pitbull ha salvato i suoi padroni e altri cinque cani da un incendio. I pitbull sono spesso demonizzati, ritenuti cani violenti e incapace di gestire i propri istinti. A parte il fatto che, come tutte le razze molossoidi, hanno bisogno di un addestramento serio e attento, questi cagnoni sono capaci di vere e proprie imprese straordinarie. Come quella che vede protagonista Baby, un cucciolo di pitbull beniamino dei suoi proprietari. In Oklahoma vive una famiglia amante degli animali: hanno sei cani, compreso il nostro Baby, nato da una cucciolata di pitbull solo pochi mesi prima. Una mattina qualsiasi, accade qualcosa di imprevisto: dalla casa inizia ad uscire una gran nuvola di fumo. Qualcosa ha preso fuoco ed è nato un incendio. Baby, sentendo odore di fumo, corre a svegliare il padrone, che come tutto il resto della famiglia non si era accorto di nulla. Il cane inizia a fare un gran fracasso, si dimena, abbaia fortissimo fin quando in casa si svegliano tutti. Una volta messi in salvo i membri della famiglia, Baby è rientrato in casa in fiamme per recuperare i suoi cinque amici, rimasti intrappolati all'interno dell'abitazione. Una delle due donne salvate, Rhonda, ha dichiarato: ''Ancora pochi secondi, e non avremmo avuto nessuna via di fuga. Guardo i miei cani, guardo Baby, penso a quel che ha fatto, e il mio spirito si solleva. Sono così orgogliosa di lei. E' il mio eroe. Anzi l'eroe di tutti noi''.

cani legati a catena

Tg cinofilo, marche: si ritorna ai cani legati a catena?

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Ancona - Cinque consiglieri del PD Marche, uno di Forza Italia, uno di Uniti per le Marche e uno di Popolari Marche hanno presentato una proposta di legge che farà discutere il mondo cinofilo: il contenuto del testo riguarda gli animali d'affezione che riammette l'uso della catena, della gabbia e riduce a 60 giorni (adesso sono 90) il tempo minimo per cui è vietato separare i cuccioli dalla propria madre. Ecco parte del contenuto: "Qualora sia strettamente necessaria, l'animale deve essere legato tramite catena mobile munita di moschettoni girevoli con anello agganciato ad una fune di scorrimento di almeno cinque metri di lunghezza".  Il provvedimento vorrebbe aumentare anche il tempo di detenzione all'interno delle gabbie: "E' vietato detenere animali in gabbia se non per esigenze sanitarie, oppure per il tempo necessario al trasporto fino all'arrivo a destinazione. Nel caso di soste, tale periodo può essere prolungato per un massimo di due ore. Nel caso di partecipazione a manifestazioni autorizzate la temporanea detenzione in gabbia può essere consentita per il tempo necessario sotto il diretto controllo del proprietario". Arrivano già le prime reazioni contrarie alla proposta, in primis dal Gruppo Misto e dal consigliere regionale Sandro Bisonni: "Le Marche rischiano di tornare nel Medioevo. La proposta firmata dagli otto consiglieri riammette l'uso della catena, riduce il tempo prima del quale è vietato separare i cuccioli dei cani dalla propria fattrice e aumenta il tempo di detenzione degli animali in gabbia, in caso di soste, da una a due ore. Quanto proposto appare in evidente contrasto con l'evoluzione normativa italiana che va nella direzione della tutela delle condizioni di detenzione degli animali. Tutto ciò è grottesco".

Lola

Lola, la cagnolina ritrovata sotto le macerie di amatrice

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Lola può riabbracciare il suo padrone Quella a cui abbiamo assistito nei giorni passati è innegabilmente una tragedia. Con il terremoto tantissime persone hanno perso la vita. Ma tra tutto quel dolore ci piace parlarvi di piccoli attimi che invece hanno visto trionfare la vita, non solo degli uomini ma anche dei nostri amati pelosi. La storia che voglio raccontarvi è quella di Lola. La piccola Lola è stata trovata nei giorni scorsi dai Vigili del Fuoco che l’hanno affidata ai volontari dell’Empa per i controlli di routine prima di essere riaffidata alle cure e all’affetto del suo padrone che ne aveva denunciato la scomparsa. Un primo tentativo di messa in sicurezza era andato a vuoto per questa cagnolina fino a quando c’è stato un secondo avvistamento e finalmente il recupero. Con Lola sono più di 400 gli animali soccorsi dall’Empa nelle zone colpite dal sisma. La protezione Animali ha lavorato senza sosta e impiegato più di 30 persone tra veterinari e volontari affinché i nostri amici pelosi fossero assistiti nelle cure e sfamati.Lola ma anche tanti altri amici pelosi Come abbiamo detto Lola non è la sola cagnolina salvata in questa immane tragedia che ha spezzato tantissime vite.  Ma non ci sono solo quelli che sono stati salvati. Ci sono anche i cani che stanno accanto ai loro padroni che hanno perso tutto e che non fanno mancare loro l’affetto e la devozione. Ci sono quelli che stanno accanto ai padroni feriti e purtroppo ci sono quelli che soffrono per aver perso i loro padroni. Lola è stata fortunata. E’ potuta tornare dal suo padrone che l’ha accolta felice e commosso. E non dimentichiamoci di loro, i cani che invece sono andati con i loro conduttori nelle zone del sisma per cercare dispersi, per cercare di salvare più persone possibile. Il loro lavoro è stato indispensabile.Superare il dramma insieme Mentre scrivo questo articolo mi viene da pensare a tutti coloro che penseranno “ma chi se ne frega dei cani, l’importante è salvare le persone”.  Seppur questo pensiero sia comprensibile, chi è proprietario di un peloso sa anche quanto conforto questi animali stupendi siano in grado di dare. Seppur non posano fornire aiuti materiali possono sicuramente fornire sostegno e in momenti come questi anche questo è fondamentale e assolutamente necessario. Anche loro, Lola come molti altri, del resto hanno vissuto e vivono il dramma che ha colpito questa terra meravigliosa. Per cui, ben venga il conforto che possono dare ai loro padroni e l’affetto che molti padroni hanno riversano sui loro amici a quattro zampe. Vivono momenti difficili e non sarà facile riprendersi e riprendere quella che era la quotidianità. Quando hai un cane e lo ami per davvero allora quel cane è un membro della tua famiglia e davanti alle tragedie le famiglie stanno unite e i membri si stringono uno all’altro per superare le avversità. I nostri amici pelosi sono un toccasana per l’anima perché aldilà di tutto a loro importa solo di essere accanto a chi li ama.

cuccioli gemelli

Tg cinofilo, sudafrica: nati i primi cuccioli gemelli identici di cane

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E' accaduto un fatto storico a Mogale City, nella provincia del Gauteng in Sudafrica: per la prima volta sono nati due cuccioli gemelli identici. I test di verifica hanno confermato tutto. Ebbene si, non solo gli uomini possono procreare individui uguali dal punto di vista fisico. In Sudafrica sono nati due cuccioli gemelli di cane, perfettamente identici. I parti gemellari non sono una novità per i cani, ma il fatto storico è che qui ci troviamo di fronte a due esemplari con lo stesso corredo genetico. A dare notizia è la BBC, che ha intervistato Kurt De Cramer, veterinario del Rant en Dal Animal Hospital di Mogale City che ha fatto partorire la mamma dei cuccioli gemelli: "Mostrava dolore e sforzo addominale nel procinto di partorire. Ho notato che il cane lupo aveva un rigonfiamento insolito nell’utero In un primo momento ho pensato si trattasse di un eccesso di liquido attorno al feto. Poi, ho fatto un’incisione nell’utero del cane per estrarre il feto e con grande sorpresa ho trovato due feti". Continua il veterinario: "Quando mi sono reso conto che i cuccioli erano dello stesso sesso e che avevano segni molto simili, ho anche subito sospettato che potessero essere gemelli identici originati dal frazionamento di un embrione. C’erano anche altri cinque cuccioli vivi, apparsi come avviene normalmente, ognuno con la propria placenta, disposti in fila indiana nell’utero della madre". A quel punto il veterinario ha chiamato altri specialisti riproduttivi per confermare i suoi sospetti. I test hanno confermato ciò che de Cramer aveva immaginato: i due cuccioli sono geneticamente identici, il primo caso nella storia di cani gemelli monozigoti. Per questo ci troviamo di fronti a due cagnolini completamente indistinguibili: fisicamente sono identici, stesso manto, stesse macchie e ovviamente stesso genere.

La storia del cane senza faccia: il video del salvataggio

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Una delle storie più belle che abbiamo scovato perdendoci nel mare di internet è quella del cane senza faccia. Dopo averlo trovato completamente sfigurato, i volontari dell'Animal United Aid - un'associazione con sede in India che quotidianamente si occupa di casi di randagismo e recupero dei cani abbandonati - pensavano di doverlo sopprimere per dargli una morte dignitosa. Invece questo incredibile cagnolino (vale davvero la pena di utilizzare questo aggettivo) aveva una tale voglia di vivere che ha convinto il personale dell'associazione a dargli una seconda chance. Andiamo con ordine: siamo in India, alcune persone contattano Animal Aid perchè hanno notato un cane all'interno di una fossa. I volontari dell'associazione si presentano sul posto e notano con sorpresa che si trovano di fronte ad una vera e propria tomba: il cagnolino era stato buttato lì apposta, anche perchè la buca è piuttosto profonda. Iniziano le manovre di recupero: dopo molta fatica (e prudenza, perchè il cane era ridotto veramente male, con numerose ferite) riescono a portarlo alla luce del sole. Quello che vedono li lascia letteralmente basiti: il cane non ha più la faccia! E' stata distrutta da un'infezione e poi dai vermi. Gli operatori non avevano mai visto una ferita del genere, il primo pensiero è stato quello dell'eutanasia. Ma qualcosa in quel cane ha convinto loro a dargli una seconda possibilità. Iniziano così le prime cure: innanzitutto bisogna disinfettare la ferita ed eliminare tutti i vermi che risiedono lì. Il povero cagnolino potrebbe non resistere, ma risponde bene. Dopo tre giorni inizia a mangiare i primi bocconi. Il quinto giorno compare l'occhio sinistro, che era chiuso da moltissimo tempo. Continuano le cure, i disinfettanti si sprecano e anche le garze avvolte attorno alla ferita vengono cambiate ogni giorno. Il cane sta sempre meglio. Dopo tre mesi di cure mediche e un intervento chirurgico, ora Kalù (lo hanno rinominato così) corre di nuovo, vispo e felice! Un vero miracolo! Non potete immaginare l'emozione che ci ha pervaso dopo aver visto per la prima volta il video.  

cane guida

Tg cinofilo, rimini: hotel rifiuta una donna non vedente con il suo cane guida

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E' successo al St. Gregory Park di Rimini: una donna affetta da cecità è stata rifiutata perchè accompagnata dal suo cane guida. A Rimini è successo un fatto che rischia di scatenare una grossa polemica: una donna non vedente, che aveva prenotato dal 28 al 31 agosto una camera presso l'hotel St. Gregory Park, è stata rifiutata alla reception perchè si era presentata insieme al suo cane guida e indirizzata ad un'altra struttura. L'Unione Italiana Ciechi è insorta, ribadendo come tutte le persone con questo problema possano entrare in qualsiasi luogo pubblico insieme al proprio cane guida. E' la legge stessa a stabilirlo, e secondo Mario Barbuto il comportamento dell'hotel violerebbe i diritti umani fondamentali. Dal canto suo, il St. Gregory Park ha dichiarato che la sua politica non prevede animali nella struttura: questo per tutelare il buon nome dell'hotel e i clienti che fruiscono dei suoi servizi. L'amministratore unico dell'albergo ha dichiarato con nota ufficiale: “Nel caso specifico del richiedente, abbiamo provveduto a segnalare alla signora un’altra struttura che noi stessi abbiamo contattato concordando perfino il prezzo che sarebbe stato simile al nostro nonostante la struttura, nel periodo indicato dalla signora, avesse prezzi diversi. Il fatto di non ospitare animali all’interno della struttura è un atto finalizzato a garantire ai propri ospiti, che da anni scelgono il Gregory Park di Rimini, un ambiente pulito senza residui di peli di animali, questo per ovviare al problema delle allergie. Nel peridio richiesto dalla donna avevamo 150 ospiti con i quali firmiamo un vero e proprio contratto, con tutta la buona volontà non potevamo renderci inadempienti nei confronti di tutti i nostri clienti per tutela un singolo". Non pare essere dello stesso avviso la vice sindaca di Rimini Gloria Lisi, che si augura sia tutto un equivoco: “Se così non fosse si tratterebbe di un episodio molto grave, del tutto fuori luogo e fuori scala rispetto a quella cultura dell’ospitalità assoluta, universale che la nostra terra ha sempre espresso, facendone una chiave per capire il mondo e per costruire un modello di sviluppo ultradecennale e capace di garantire ricchezza e prosperità”. La vice sindaca si augura che la vicenda si risolva, ma in caso contrario, “il Comune di Rimini interverrà con tutti i mezzi previsti dalle leggi e dalle normative per riparare a un episodio incivile e vergognoso”. AGGIORNAMENTO 14/09 >>> E' di poche ore fa la notizia che l'albergatore è stato multato dal Comune di Rimini: dovrà pagare 883 euro.

Jeff e Kenna

Quando un cane ti salva la vita: la storia di jeff e kenna

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Jeff e Kenna: un cane e una bimba speciali Ebbene sì, devo ammetterlo. Mi piacciono le storie che vedono come protagonisti i cani e i bambini. Sono storie speciali capaci di aprire il nostro cuore. Oggi, la storia che voglio raccontarvi è quella di Jeff e Kenna. Kenna è una bambina molto speciale che purtroppo soffre di epilessia. Gli attacchi della piccola erano molto frequenti e molto forti.  Jeff era un trovatello, salvato dai volontari e addestrato poi per diventare il cane che ogni giorno soccorre Kenna. Due vite non facili le loro eppure quando Jeff e Kenna hanno iniziato a stare insieme quelle vite difficili si sono trasformate. Il compito di Jeff è quello di stare accanto alla sua amica Kenna così da allertare i genitori prima che la bimba si senta male e abbia un attacco. Jeff prende molto seriamente il suo lavoro e quello che riesce a fare ha quasi dell’incredibile. Jeff riesce a prevenire gli attacchi epilettici di Kenna con mezz’ora di anticipo dando così modo ai genitori della piccola di somministrargli i farmaci. Quando Kenna mostra i primi sintomi dell’attacco, Jeff non la lascia nemmeno per un secondo. Con il tempo è diventato sempre più bravo a prevederli e oggi la piccola è passata dall’avere 30-40 attacchi al mese ad averne uno solo. L’arrivo di Jeff ha notevolmente migliorato la vita di Kenna, ma non solo la sua. Prima del suo arrivo Kenna dormiva con la sua mamma perché lei era troppo spaventata a lasciare da sola la sua piccolina, Ora è Jeff a dormire con lei e ne sono entrambi felicissimi.Era un trovatello, ora è un eroe La storia di Jeff e Kenna non sorprenderà gli amanti degli animali, che sanno molto bene quanto un cane possa essere speciale. Sanno che la loro sensibilità e il loro istinto permettono ai cani di salvare ogni giorno molte vite di bambini e non solo. Quello su cui invece vorrei fare una riflessione è proprio il fatto che Jeff, prima del suo addestramento, era un randagio. Un cane abbandonato che nessuno voleva. Per fortuna, dopo essere stato salvato da un volontario, Jeff ha trovato colui che lo ha addestrato. Lo ha addestrato a salvare la vita di Kenna. E lui lo fa con amore e devozione. Jeff che non aveva nessuno a fargli una carezza, insieme alla sua migliore amica ha trovato una famiglia per cui lui è un eroe. Leggendo la storia di Jeff e Kenna mi viene da pensare a quanti cani vengono ogni giorno abbandonati, a quanti di loro muoiono di fame, di maltrattamenti e spesso del dolore causato dall’abbandono. E mi viene da pensare che ognuno di loro potrebbe invece salvare delle vite, rendere felice un bambino, una famiglia, un anziano, una persona sola. Spesso ci vuole coraggio per amare davvero qualcuno, i nostri amici a quattro zampe lo fanno sempre e incondizionatamente e se solo anche noi trovassimo il coraggio di amare in ugual modo e di rispettare gli animali come meritano forse il mondo sarebbe davvero migliore. Un'utopia penserete voi e forse avete ragione ma, mentre vi scrivo e faccio due carezze alla mia palla di pelo, che mi guarda come se fossi la persona più importante al mondo, ho ancora voglia di sperarci.

Tg cinofilo: allarme bocconi killer e topicidi, alcuni cani avvelenati

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Sono già molti i cani avvelenati da esche topicide e bocconi killer in tutta Italia. Ne avevamo parlato in questo articolo (clicca qui) con riferimento a Milano, ma adesso è allarme nazionale per tutti i proprietari che portano i loro cani a spasso per le vie delle città e non solo: disseminate soprattutto nei parchi e nelle piste ciclabili, le esche topicide, bocconi killer e polpette di carne impastate con dentro chiodi e lame hanno già causato la morte di alcuni cagnolini. Uno di questi è morto una decina di giorni fa tra le braccia del suo padrone per un'emorragia interna provocata da topicida: erano insieme al Prino (in provincia di Imperia), il cane ha inghiottito qualcosa. La notte si è sentito male, ha vomitato sangue e pochi minuti dopo è morto, tra lo sconforto del suo proprietario: "La mia denuncia serve per tenere alta la guardia: vicino a dove è avvenuto il fatto ci sono una spiaggia per cani e un parco a loro riservato". Le cliniche veterinarie si vedono arrivare spesso cani avvelenati in gravi condizioni se non addirittura in fin di vita. La veterinaria Alessia Muraglia ha dichiarato alla stampa: "Per salvare la vita di un cane o di un gatto avvelenato da topicidi, diserbanti e bocconi killer occorre individuare subito il problema e rivolgersi immediatamente a un veterinario: spesso il tempo è il fattore decisivo". L'esperta ci tiene anche a non fare allarmismi: "Capita spesso che arrivino in studio proprietari disperati, con gatti e cani al seguito, che sostengono che il loro animale sta male, respira affannosamente o vomita, a causa di un presunto, ipotetico avvelenamento. Posso dire che non sempre è così: cani e gatti possono presentare sintomi e problemi fisici che farebbero pensare a una diagnosi di questo tipo, salvo poi scoprire che magari si tratta di tutt’altra cosa". Tuttavia il problema esiste, e Muraglia dà i suoi consigli per affrontare al meglio i sintomi dell'avvelenamento e per prevenirli: "I veleni agiscono con rapidità e se non diagnosticati velocemente diventano mortali. Come primissimo soccorso casalingo suggerisco di far vomitare il cane somministrandogli acqua abbondantemente salata. La prevenzione è il miglior antidoto: massima attenzione a quello che prende in bocca il cane durante la passeggiata per strada o al parco: se ingerisce qualcosa farlo subito sputare o, se il caso, asportarlo con le mani". Intanto, come reazione a queste pratiche killer e vigliacche, gli amanti degli animali hanno aperto una pagina facebook che trovate qui. Le denunce virtuali si possono fare anche attraverso la mail segnalazionebocconiavvelenati@gmail.com

Khan

Khan abbaia ferocemente ad una bimba, ma le apparenze ingannano...

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Khan, il "cattivissimo" dobermann Lo sappiamo no? I Dobermann sono dei cani famosi per la loro cattiveria e Khan, il protagonista della nostra storia, non fa eccezione. O forse, sono solo gli umani ad essere famosi per la loro stupidità. Su questa riflessione ci si potrebbe aprire un gran bel dibattito ma oggi è di Khan e della sua famiglia umana che voglio parlarvi. Tra gli umani ci sono, per fortuna, delle persone che non badano affatto alle leggende metropolitane che vogliono classificare i cani come buoni o cattivi. Alcuni umani per fortuna sanno che i cani non sono né buoni né cattivi. Vanno saputi addestrare e soprattutto vanno saputi amare. Solo così loro potranno ricambiare con altrettanto amore e, qualche volta, anche proteggerci da un imminente pericolo. Questi umani, magari ce ne fossero di più al mondo, non si fanno alcun problema ad aprire le porte della loro casa ad un Dobermann. Sì, proprio lui il cane pazzo e cattivo per eccellenza. E lo fanno anche avendo in casa una bambina piccola certi del fatto che, con le dovute accortezze, i due cuccioli possano diventare ottimi amici per la vita.Khan abbaia furioso alla bimba, ma non è come sembra… Uno degli umani di cui vi parlo è Catherine Svilicic, amante di tutti gli animali ma in particolar modo dei cani. Questa donna voleva che i suoi figli crescessero imparando il rispetto per questo stupendi animali, quindi ha deciso di dare una nuova casa ad uno dei cani del canile della zona. La scelta è caduta su Khan, un Dobermann. Se diamo retta alle dicerie, non proprio un cane adatto ad una famiglia con bambini ma il cagnone si è dimostrato dolcissimo e bisogno d’affetto e non è stato davvero difficile per lei scegliere proprio lui. Catherine era consapevole che avrebbe dovuto farlo avvicinare ai suoi figli con cautela ma Khan fin da subito si è dimostrato docile e protettivo nei loro confronti.  Un pomeriggio d’estate il cane era in giardino con la piccolina di casa, una bimba di 17 mesi e si dimostrava dolce e delicato con lei. Catherine li osservava tranquilla dalla finestra. Poi Khan ha iniziato ad abbaiare violentemente avanzando verso la piccola. Catherine si è spaventata pensando immediatamente che il cane stesse per attaccare la bimba. E’ corsa fuori ed è riuscita a raggiungerla e in quel momento si è resa conto che non era affatto come sembrava. Khan infatti aveva notato un serpente velenoso che avrebbe potuto mordere la bambina e il suo comportamento aggressivo era volto solo ad allontanarlo e a proteggerla. Khan è riuscito a proteggere la piccola ed è stato morso lui stesso dal serpente. Catherine ha quindi soccorso immediatamente il cane portandolo dal veterinario, che con una puntura anti veleno gli ha salvato la vita. Ogni giorno ringrazia di essersi affezionata fin da subito a quel cane che si è dimostrato fedele e leale con la sua piccola sorellina umana proteggendola e mettendo a rischio la sua stessa vita. Sono contenta di avervi raccontato questa storia che, ne sono certa, vi avrà strappato almeno un sorriso per la tenerezza di cui è intrisa. Quando riusciamo ad andare oltre le apparenze c’è tutto un mondo che si apre davanti ai nostri occhi e quando lo facciamo con un animale allora siamo certi di venire ricompensati con un amore e una dedizione immensi, che possono solo insegnarci una volta di più il doveroso rispetto verso questi stupendi animali.

denali

La storia di denali: tutti pensavano avesse un tumore, e invece...

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Una verità crudele per Denali Per certi cani la vita non è affatto semplice, lo sappiamo. Denali non fa differenza purtroppo. Abbandono e malnutrizione sono solo alcuni dei problemi a cui vanno incontro. Poi ci sono i casi di maltrattamenti e violenza gratuita. Questi sono argomenti non nuovi per chi, in qualche modo, si interessa dei nostri amici a quattro zampe. Qualche volta poi capita che sia facile stabilire il confine tra malattia e violenza. E’ il caso di Denali, che prima di venire soccorsa da un volontario era solo l’ennesimo cane randagio malato destinato a morire. Quando la guardavi potevi vedere uno sguardo triste e una enorme massa al di sotto del muso. Il primo pensiero era che il cane avesse un tumore che la stava pian piano portando alla morte. Ma quando Viktor Larkhill l’ha trovata, ha deciso che Denali doveva vivere. Così l’ha portata in un centro specializzato e grazie ad una ecografia, la terribile scoperta. Denali non aveva alcun tumore. Gli avevano sparato con un fucile da caccia e uno dei proiettili ha colpito la ghiandola salivare bloccando il rilascio della saliva che si è man mano andato accumulandosi sul collo.Una famiglia per Denali Denali è stata colpita con proiettili non grandi a sufficienza ad ucciderla, colpita solo per il gusto di farle del male e vederla soffrire. Ma grazie al volontario che l’ha trovata, ha avuto una possibilità di poter rinascere e essere di nuovo un cane sano e felice. Oggi è guarita e ha perfino trovato una famiglia che la ama. La sua storia ha fatto il giro dei social commuovendo tantissime persone. Per fortuna ha incrociato nel suo cammino persone che non si sono arrese, che in qualche modo hanno sentito il dovere di fare qualcosa, di tentare di salvarla anche se in apparenza sembrava essere destinata a morte certa senza possibilità di poter sentire l’amore di una famiglia. Denali è stata fortunata alla fine, finalmente può iniziare a vivere una vita serena, a ricevere affetto anziché violenza ma purtroppo sono ancora molti, troppi, i cani che vengono lasciati a morire per strada senza che nessuno si avvicini a loro anche solo per portarli in un luogo sicuro dove almeno possono essere in qualche modo nutriti e protetti.Dove la coscienza umana non c’è… Le abbiamo sentite spesso notizie di cani che vengono torturati per divertimento, solo per il gusto di vederli soffrire. Continuo a chiedermi dove sia la coscienza umana in questi casi, in queste persone. Sono arrivata alla triste conclusione che non c’è. Non ve n’è traccia. Perché causare dolore volontariamente per divertimento non è qualcosa che dovrebbe essere considerato umano. Eppure, nonostante le storie vengano diffuse dai social e dai media per smuovere queste coscienze, per far vedere quanto prezioso sia avere un amico a quattro zampe, questi scempi proseguono quasi indisturbati e rimane solo l’azione di volontari, di associazioni animaliste, di persone di cuore che non si arrendono mai per dare a cani come Denali una possibilità.

J. J. e Tahoe

J.j. e tahoe insieme a lezione: l’università dice sì

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J. J. e Tahoe, insieme all’università Sbirciando sul web alla ricerca di storie belle da raccontarvi mi sono imbattuta in una storia che risale a gennaio. È la storia di J.J. e Tahoe. J.J. e Tahoe sono legatissimi ma non potevano stare insieme tutto il giorno in quanto lui è uno studente universitario e doveva lasciarla a casa durante le lezioni. A J.J. questo però proprio non andava giù. Voleva poter portare Tahoe all’università con sé. J.J. McGrath è uno studente di criminologia all’università di Gran Valley State nel Michigan, vive a Allendale e gioca a football nella squadra del Michigan. J.J. e Tahoe sono inseparabili al punto che nella sua pagina Facebook lui scriveva “A che mi serve una fidanzata se ho già lei?”. J.J. dice di voler molto bene al suo cane e ne sente la mancanza quando sono lontani. Per questo decide di scrivere all’Università per richiedere l’autorizzazione a frequentare le lezioni portando con sé Tahoe. Le prime richieste di J.J. e Tahoe vengono ignorate ma lui non si è arreso e ha continuato ad inviare le sue richieste aggiungendo anche delle fotografie di Tahoe, mentre saliva in auto pronta ad accompagnarlo alle lezioni. Alla fine la sua perseveranza ha raggiunto i risultati sperati in quanto dopo alcune settimane l’Università ha dato a J.J. e Tahoe l’autorizzazione per frequentare insieme le lezioni. J.J si è detto molto felice di poterla portare con sé e anche i compagni di J.J. lo sono stati di averla con loro in aula. Tahoe ormai ha numerose foto postate su Facebook da J.J. che la ritraggono accanto ai banchi di scuola ad ascoltare tranquilla le lezioni.Cane e padrone, un legame indissolubile Leggendo questa storia ho pensato che mi sarebbe proprio piaciuto andare a lezione con il mio cane quando ancora andavo all’università. I cani hanno un grandissimo potere calmante nell’uomo e ancora di più quando c’è un profondo legame affettivo tra di loro. Magari quello avrebbe favorito anche una maggiore concentrazione…  J.J. e Tahoe hanno un legame fortissimo e sono certa che Tahoe stia dieci volte meglio accanto al suo padrone anche in un’aula universitaria piuttosto che a casa da sola. Certo, non sempre possiamo portare i nostri amici a quattro zampe con noi ma, in virtù di quel legame che costruiamo con loro, possiamo provare, per quanto è possibile, ad adattare le nostre abitudini e le nostre uscite tenendo conto che possiamo fare tantissime cose insieme al nostro cane. Se andiamo via il weekend possiamo scegliere un albergo dove i cani sono i benvenuti e, dato che siamo in piena estate, scegliere una spiaggia dove anche i nostri amici pelosi sono ammessi. Sono molti i cani a cui piace viaggiare e che raramente creeranno problemi se li portate con voi. Anche vedere posti nuovi sarà bello da fare insieme a loro grazie all’innata curiosità che i nostri amici a quattro zampe hanno.  Non sempre è possibile ovviamente ma dobbiamo sempre ricordare che quando decidiamo di prendere un cane le nostre abitudini inevitabilmente devono cambiare.  J.J. e Tahoe sono stati fortunati quando l’università ha accettato la loro richiesta ma ciò che davvero mi è piaciuto di questa storia e che mi ha fatto venire voglia di raccontarvela è proprio l’amore di J.J. per la sua amica, ed è lo stesso amore che ogni padrone dovrebbe avere per il proprio peloso.

unità cinofile

Tg cinofilo, terremoto: in azione le unità cinofile, in arrivo da tutta italia

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Da nord a sud, è grande il sostegno per le popolazioni colpite dal terremoto della scorsa notte. In particolare, anche i nostri cagnolini si stanno facendo valere: le unità cinofile di tutta Italia sono coinvolte nelle operazioni di recupero dei superstiti. Una prima squadra è partita da Milano in elicottero, direzione Amatrice, e un'altra proveniente dal Friuli è arrivata ad Accumoli. Si tratta di due dei paesi più colpiti dal sisma. I cani protagonisti, insieme ai loro addestratori, sono specializzati in operazioni di questo tipo: sono appunto definiti "cani da macerie", preparati per ritrovare dispersi in disastri e calamità naturali. I soccorsi arrivano anche dal meridione, come spiega Carlo Tansi, responsabile della protezione civile Calabria: "La Protezione civile della Regione Calabria, su richiesta del Dipartimento nazionale della Protezione civile, si è attivata e ha inviato nelle zone colpite dal sisma, delle unità cinofile, cani molecolari, e tre mezzi speciali Usar specializzati per la ricerca e il recupero di persone sotto le macerie. Stiamo allestendo una colonna mobile che si muoverà in base alle richieste che ci perverranno dal Dipartimento nazionale della Protezione civile con il quale siamo in costante contatto. Siamo pronti ad intervenire sia con il nostro personale sia con i volontari delle associazioni presenti sul nostro territorio per l'allestimento di strutture e cucine da campo e per quanto possa essere utile per alleviare le difficoltà delle popolazioni colpite". Dopo alcuni ritrovamenti però, nelle ultime ore i cani non stanno più fiutando persone vive, come spiegano due soccorritori sul posto: "Ovviamente non è un buon segno, ma le speranze non sono finite".

Abayed: il cane da pastore su due ruote

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Abayed: dopo la paralisi, la rinascita Abayed il cane da pastore scambiato per un randagio viene ferito e rimane paralizzato Abayed è un cane da pastore che purtroppo non è più in grado di fare il lavoro che ha svolto per tanti anni. Due anni fa Abayed è stato scambiato per un cane randagio ed è stato ferito con un colpo di pistola alla spina dorsale. Questa modalità di azione fa parte di un programma volto a ridurre i cani randagi in Giordania. I suoi padroni lo trovarono ululante di dolore e incapace di muoversi e lo portarono immediatamente dal veterinario: disse che Abayed non avrebbe più potuto utilizzare le zampe posteriori, che erano rimaste paralizzate a causa della lesione subita. Non avrebbe più potuto correre né fare da pastore per il gregge del suo padrone. Ma il suo padrone non si è arreso e nonostante non fosse in grado di accudirlo, ha deciso che il suo Abayed meritava una possibilità e ha cercato aiuto rivolgendosi ai medici del Human Centre for Animal Welfare di Amman per trovare una soluzione che gli permettesse almeno di muoversi. I medici lo hanno sottoposto ad un intervento e Abayed ha dovuto sostenere un lungo ricovero, ma la sua voglia di vivere era evidente soprattutto al direttore del centro. Così i medici hanno trovato il modo di farlo camminare di nuovo e fargli avere una vita pressoché normale grazie ad un carrellino un po’ speciale. È infatti dotato di ruote più grandi che risultano essere adatte anche a strade sterrate. Abayed non può più fare il suo lavoro perché non sarebbe comunque in gradi di stare dietro alle pecore ma anche se la vita lavorativa è terminata ora ne ha iniziata una da cane domestico e non ha perso la sua vivacità e la sua voglia di vivere.Grinta e tenacia e il coraggio delle seconde possibilità Qualche volta mi piace accomunare i sentimenti umani con quelli animali. Le similitudini che colgo sono sempre infinite.  Immaginate un uomo che dedito al suo lavoro un giorno non può più farlo, un uomo che a causa di un evento non dipeso da lui perde anche la possibilità di muoversi autonomamente. Ci vuole grinta e coraggio per andare avanti e ricominciare. Allora mi chiedo, chissà se anche per un cane è così. Sono certa che Abayed abbia sofferto tantissimo per il fatto di non poter più fare il proprio lavoro, eppure la voglia di vivere non lo ha mai lasciato. Da cane da pastore è dovuto diventare un cane da compagnia perdendo un poco di quella che era la sua natura. Ma alle seconde possibilità non si può dire di no e lui non lo ha fatto. Abayed ha dimostrato allo staff medico che lui quella seconda possibilità la voleva e se la meritava. Tante volte sentiamo storie tristi di animali feriti che vengono soppressi perché le cure sarebbero troppo costose, perché non tornerebbero comunque ad essere gli stessi cani di prima ma per fortuna alcuni cani hanno anche dei padroni che insieme a loro non si arrendono e credono nelle seconde possibilità.

cani smarriti

Tg cinofilo, ravenna: cerca i pokèmon, trova due cani smarriti

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Stavano giocando ai Pokemon e invece di trovare i mostriciattoli, hanno salvato due cani smarriti che erano fuori casa da molti giorni. Conselice (RA) - Michele Fabbri, un ragazzino di 13 anni, stava passando un pomeriggio come tanti insieme ad un suo coetaneo alla ricerca dei Pokèmon tramite l'applicazione che permette di trovare i mostricciatoli virtuali spostandosi però nel territorio reale. Invece di trovare i Pokèmon, i due hanno trovato qualcos'altro, come spiega lo stesso Michele: "All'amico ho proposto di ‘cercare’ dei Pokèmon in un parchetto situato in fondo a via Puccini, dove è presente un’area rialzata che noi giovani chiamiamo ‘isola’. Mentre giocavamo, abbiamo visto due cani spaventati accovacciati sotto un albero, all'ombra. Erano molto impauriti e non appena ci siamo avvicinati sono fuggiti, raggiungendo un’area incolta a ridosso della ferrovia". A quel punto i due amici hanno chiamato la polizia: "Dopo aver cercato su Internet il numero della centrale di Lugo, ho telefonato raccontando l’episodio. L’operatore è stato gentile, ma ha purtroppo detto che al momento il personale non era disponibile perché impegnato in altri servizi". L'ultima spiaggia era chiamare un canile: "Dopo un altro breve consulto abbiamo deciso di contattare il Canile di Lugo nella speranza che potessero darci una mano, e così è stato". In effetti i due cani da caccia erano stati smarriti e il proprietario li stava cercando da giorni (tanto che aveva chiamato lo stesso canile): la struttura ha fatto così da tramite, dando il numero di Michele ai proprietari. Il proprietario ha ancora una volta ringraziato e ricompensato il 13enne con 50 euro.

cane gettato da un'auto

Tg cinofilo, lucca: cane gettato da un'auto in corsa

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Lucca - Otto, un bassotto di circa un anno, è stato rubato e lanciato dal finestrino di una macchina. La scena, come raccontano i testimoni, è stata davvero drammatica: "Qualcuno da un’auto in corsa su via delle Pierone ha lasciato cadere un cane, un bassotto, sull'asfalto. Questo delinquente teneva il cane appeso per il collare. Poi lo ha lasciato andare. Il cucciolo si è alzato di scatto e ha preso a correre dietro alla macchina che l'ha abbandonato. Piangeva e barcollava, fino a quando non si è accasciato a terra". C'è poi un altro testimone che racconta altri particolari della scena: "Io e il mio fidanzato abbiamo assistito alla scena, ma non abbiamo fatto in tempo a prendere la targa per via del buio e  per l'incredulità di una scena così agghiacciante. Io mi sono preoccupata di soccorrere il cane, il quale per il dolore e lo spavento mi ha perfino morso una mano nei suoi ultimi stenti. Abbiamo solo visto che era una Opel Zafira station wagon nera con cromature argentate. Abbiamo portato il cane all'ospedale veterinario San Concordio e siamo arrivati là che era morto. Ovviamente non aveva microchip né tatuaggio, e il cane aveva un anno di età". Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri, che sono riusciti in queste ore a rintracciare la padrona di Otto: aveva denunciato la scomparsa dell'animale qualche giorno prima. In questi giorni dovranno essere ricostruiti i fatti per bene. Quello che è sicuro è che il povero Otto non ce l'ha fatta.

gare canine

Super giochi a 6 zampe: divertiamoci insieme al nostro cagnolino!

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Cosa sono i Super Giochi a 6 Zampe? Divertimento, socializzazione, conoscenze: ecco cosa sono i Super Giochi a 6 zampe.Tunnel, slalom, ricerche olfattive, giochi di intelligenza e tante altre attività, per scoprire tutte le abilità del tuo migliore amico. I Super Giochi a 6 zampe, infatti, sono una serie di giochi divertenti e sfide entusiasmanti da affrontare in compagnia del tuo cane, per rafforzare il legame con lui. Bellissime sorprese, buoni sconto e buoni regalo spendibili in vari negozi, sono le ricompense per i vari super eroi che affrontano queste avvincenti sfide. Il divertimento continua anche dopo la giornata di Super Giochi: il tuo cane, infatti, riceve dei super badge come riconoscimento dei risultati raggiunti, mentre tu puoi condividere i vostri successi sul profilo personale del tuo migliore amico e far sapere al mondo che il tuo cane è super! Iscriviti a My Pet’s Hero per conoscere tutte le date dei Super Giochi a 6 zampe!Socializzazione Tanti amanti e proprietari di cani, come te, ti aspettano ai Super Giochi per scambiare informazioni e conoscere tanti nuovi cani. Inoltre, puoi condividere sul profilo del tuo cane tutti i suoi progressi e i badge che avete conquistato. Registrati e crea il profilo del tuo cane e condividi i suoi successi.Conoscenze Professionisti cinofili sono pronti a consigliarti su come gestire al meglio il tuo migliore amico, dandoti tante informazioni e conoscenze utili sul mondo dei cani. Mentre ti diverti e rafforzi il legame con il tuo migliore amico, puoi conoscerlo meglio e scoprire il super cane che c’è in lui. Scopri tutte le sue abilità, accumula tanti badge e mostra al mondo il tuo super cane! Scopri qui le prossime date!Edizioni passate:Super Giochi a 6 zampe Edizione 2016 – Bergamo (Guarda il video) Super Giochi a 6 zampe Edizione 2015 – Credaro, Bergamo (Guarda il video) Super Giochi a 6 zampe Edizione 2014 – Capriolo, Brescia (Guarda il video)Hai riscaldato i muscoli, allenato il naso del tuo “dog hero” e preparato mille bocconcini gustosi?Bene! Allora sei pronto per la nuova edizione dei Super Giochi a 6 zampe, per la prima volta in Franciacorta.Non vediamo l’ora di conoscere e rivedere tanti cani speciali. Diamo due info logistiche, innanzitutto: quando? Domenica 25 settembre 2016, ti aspettiamo a Paderno Franciacorta (BS) per vivere un divertentissimo pomeriggio, pieno di attività e sfide. Ti aspettiamo con tante sorprese, premi e nuovi giochi, in compagnia di Zacko.it Cosa ti aspetta I bravissimi educatori X-Plorer Dogs Friends scopriranno insieme a noi i poteri speciali del tuo cane. Affronta complicati giochi di attivazione mentale, che solo cani più intelligenti riusciranno a risolvere, per conquistare la medaglia di Super Secchione; mentre una caccia al tesoro intricata aspetta gli esploratori più bravi, che grazie al loro incredibile fiuto riusciranno a trovare un super premio. Inoltre, slalom, tunnel, salti e tante altre sfide atletiche metteranno alla prova le abilità dei quattro zampe e solo i migliori otterranno la medaglia di Super Sportivi. In quale percorso il tuo amico otterrà il miglior risultato? Partecipa ai Super Giochi a 6 zampe, scopri le abilità del tuo migliore amico e vinci una nuova medaglia! E oltre le medaglie, tutti i Super Cani riceveranno altri premi buonissimi! Grazie alla collaborazione con Zacko, tutti i quattro zampe potranno assaggiare gustosi bocconcini e una serie di prodotti selezionati. Hai già partecipato ai Super Giochi? Ricordati di portare la bandana per collezionare altre medaglie speciali. Per tutti i partecipanti è previsto un rinfresco.E se piove? In caso di maltempo, i giochi verranno posticipati. Istruzioni per l’uso Ti ricordiamo anche che proprio come Batman vs Superman, a volte gli eroi non vanno molto d’accordo. All’evento, per evitare piccoli litigi, cerca di mantenere le distanze dagli altri cani, che magari potrebbero non gradire la vicinanza di altri quattro zampe. Per ulteriori info su iscrizioni e aggiornamenti, clicca qui.

Tg cinofilo, torre del greco: due pitbull usati per combattimenti sequestrati

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Torre del Greco -  Sabato, a seguito di una complessa indagine basata su segnalazioni ricevute e portata avanti da Movimento 5 Stelle e Lega Nazionale Difesa del Cane, sono stati sequestrati dai Carabinieri e veterinari ASl due cani simil pitbull. Stando a quanto trapelato dall'inchiesta, erano di due pregiudicati: sono stati rinvenuti presso i gradoni di cemento che costeggiano la ferrovia. Erano incatenati, sotto il sole cocente e senza acqua né cibo; per cuccia avevano un bidone della spazzatura. Paolo Bernini, deputato del M5S, ha dichiarato: “Grazie all’intervento di quattro pattuglie dei Carabinieri e della Asl, il sequestro di questi due cani rinvenuti in condizioni allucinanti ci consentirà di restituire loro una vita serena e libera e di fermare i combattimenti clandestini. Si tratta infatti di due cani utilizzati presumibilmente per i combattimenti, in considerazione delle lesioni che abbiamo rilevato sui loro corpi e del loro comportamento". Bernini sa che nel nostro paese i combattimenti tra cani sono un fenomeno ben radicato, nonostante il divieto assoluto: "Per questo invito i cittadini a segnalare tutti gli episodi in cui gli animali siano maltrattati, abusati e sfruttati. E’ infatti compito di ogni cittadino civile e rispettabile, gli animali sono considerati dalla normativa vigente come esseri senzienti e non è accettabile che siano invece considerati ancora come oggetti e strumenti per il divertimento dell’uomo". Anche Alfredo Riccio, rappresentante della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, conferma questo sconfortante dato: "Siamo tempestati da segnalazioni di questo tipo: cani abusati, maltrattati ed usati per i combattimenti. Il fenomeno è del tutto sottostimato e non esiste ancora un piano organico ed operativo per eradicare per sempre questo odioso fenomeno che, soprattutto nelle nostre zone, è ancora presente e trova, nella compiacenza dei cittadini omertosi e nella violenza di chi lo esercita, la possibilità di agire indisturbatamente, sfruttando gli animali e guadagnando in modo illecito".

vacanze con i cani

Tg cinofilo, vacanze con i cani: trenitalia lancia i biglietti a 5 euro

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Ottima iniziativa di Trenitalia: nel mese di agosto si potrà viaggiare in treno con i propri cani al costo di 5 euro.  Grazie all’iniziativa Trenitalia, portare il cane in vacanza, quest’estate e’ più’ facile e più economico, l’offerta speciale prevede che per il mese di agosto un biglietto di 5 euro per gli amici a quattrozampe invece che il 50% della tariffa. Sui treni è possibile viaggiare con il proprio animale. In particolare, i cani di piccola taglia, i gatti ed altri piccoli animali domestici da compagnia (custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70x30x50) sono ammessi gratuitamente nella prima e nella seconda classe di tutte le categorie di treni e nei livelli di servizio Executive, Business, Premium e Standard. E’ ammesso un solo contenitore per ciascun viaggiatore.E’ inoltre consentito, per singolo viaggiatore, il trasporto di un cane di qualsiasi taglia, tenuto al guinzaglio e munito di museruola:sui treni IC ed ICN sia in prima che in seconda classe; sui treni Frecciabianca,  Frecciarossa e Frecciargento, in prima e seconda classe e nei livelli di servizio Business e Standard. Sono esclusi il livello di servizio Executive, Premium, l’Area del silenzio e i salottini; sui treni Regionali nel vestibolo o piattaforma dell’ultima carrozza, con esclusione dell’orario dalle 7 alle 9 del mattino dei giorni feriali dal lunedì al venerdì;  nelle carrozze letto, nelle carrozze cuccette e nelle vetture Excelsior, per compartimenti acquistati per intero.In tali casi per il trasporto del cane è necessario acquistare, contestualmente al biglietto dell’accompagnatore (di qualsiasi tipologia), un biglietto di seconda classe o livello standard al prezzo previsto per il treno utilizzato ridotto del 50% presso qualsiasi biglietteria o agenzia di viaggio abilitata (escluse le agenzie web), anche per i viaggi in prima classe e nel livello di servizio Business. In via promozionale, durante il mese di agosto, i nostri amici a 4 zampe viaggiano a soli 5 euro.In nessun caso gli animali ammessi nelle carrozze possono occupare posti destinati ai viaggiatori e qualora rechino disturbo agli altri viaggiatori l’accompagnatore dell’animale, unitamente all’animale stesso, su indicazione del personale del treno, è tenuto ad occupare altro posto eventualmente disponibile o a scendere dal treno.Nelle carrozza ristorante/bar non è consentito l’accesso agli animali (fatta eccezione solo per il cane guida dei non vedenti)”Il cane guida per i non vedenti può viaggiare su tutti i treni gratuitamente senza alcun obbligo.IMPORTANTE: Per il trasporto dei cani (escluso il cane guida dei non vedenti)  è necessario avere il certificato di iscrizione all’anagrafe canina  e il libretto sanitario (o, per i cani dei cittadini stranieri, il “passaporto del cane” in sostituzione di entrambi i documenti) da esibire al momento dell’acquisto del biglietto per l’animale, ove previsto, ed in corso di viaggio. Se trovati sprovvisti a bordo treno, si è soggetti a penalità e si deve scendere alla prima fermata.

diggy

Diggy: un bellissimo sorriso che potrebbe spegnersi

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Diggy, un cane e un sorriso da salvare Questa è la storia di Diggy, un ex cane randagio che ora per colpa di una legge discutibile rischia la morte. Siamo a Waterford Township, in Michigan. Diggy era un randagio. Recuperato dalla strada, ha passato 100 giorni dentro una gabbia in un canile. Poi ha finalmente trovato un padrone, il musicista Dan Tillery. E il loro rapporto è davvero bellissimo ed è stato immortalato in una foto, a dir poco stupenda, dove padrone e cagnolone sorridono felici. Si avete capito bene, sorridono entrambi. L’espressione di Diggy non può essere scambiata per null’altro che un sorriso felice. L’immagine diffusa sui social è diventata in pochissimo tempo virale. Proprio quella fotografia però sta causando dei problemi a Diggy e a Dan.  Problemi che potrebbero decretare la morte del cane.  Alcune persone, infatti, vedendo quella bellissima fotografia si sono messi in contatto con la polizia di Waterford Township in quanto, a loro avviso, il cane sarebbe molto simile ad un Pit Bull, una razza che, secondo le leggi del posto, è assolutamente proibita. Una decisione questa che venne presa nel 1988 quando una donna venne aggredita e il suo cane ucciso proprio da due Pit Bull. A nulla sembra servire la documentazione rilasciata da un veterinario che identifica Diggy come un Bulldog americano. Dan Tillery sarebbe anche in possesso della licenza del Comune che lo identifica ugualmente come Bulldog. La vita di Diggy sembra comunque dipendere esclusivamente dal giudizio visivo, e aggiungerei probabilmente inesperto, del funzionario di polizia piuttosto che sulla valutazione del veterinario. Al momento Dan Tillery sta cercando di trovare una soluzione al problema ma la polizia sembra essere irremovibile: il cane deve trovare un’altra casa in un’altra città oppure verrà riportato al canile e soppresso. Anche il web si è mobilitato per cercare di aiutare Diggy e Dan aprendo una sottoscrizione on line con cui si spera di poter contrastare questa decisione crudele e assurda.Una normativa che sostiene il pregiudizio Una normativa quella vigente a Waterford Township a mio avviso pregiudizievole e sbagliata. Soprattutto dal momento in cui, un veterinario e perfino un certificato rilasciato dal comune attestano che Diggy non è un Pitt Bull. Una normativa che viene rispettata esclusivamente sulla basa di “quello che sembra”. E sia ben chiaro, la reputerei sbagliata anche se Diggy fosse stato un Pitt Bull. Una brutta esperienza con una razza non fa di tutti gli elementi di quella razza degli assassini senza se e senza ma. E quando un cane diventa violento e aggredisce senza un apparente motivo, occorre certo prendere provvedimenti, magari verificando anche come è stato educato dal padrone, ma senza fare di tutta l’erba un fascio. A causa di questo pregiudizio, un cane rischia di essere sottratto ad un padrone che gli vuole bene e con il quale appare davvero dolcissimo, e la fotografia in questo caso ci dà abbondantemente ragione, rischia di essere soppresso perché a qualcuno il cane sembra essere troppo somigliante ad uno di razza pericolosa. Spero che Dan Tillery riesca a risolvere questa annosa questione aiutato anche dalla sottoscrizione di tantissime persone che hanno partecipato all’iniziativa on line, così che Diggy possa continuare a ridere insieme a lui. Questo cane ha già sofferto quando ha vissuto per strada prima e in canile poi e adesso, merita tutto l’amore che il suo padrone prova per lui e che lui ricambia in modo così allegro e felice. Teniamo incrociate le dita per Diggy e auguriamoci che questa assurda normativa venga abolita il prima possibile.

Raven

Raven e woodhouse: cane e gatto amici per la pelle

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La storia di Raven e Woodhouse: una cagnolina trova in un gattino il suo migliore amico e lo adotta Si sa cane e gatto non vanno d’accordo, o almeno questo è quello che ci dice la credenza popolare. Ma spesso questa convinzione si è scontrata con la dimostrazione che tra i nostri amici a quattro zampe, e in questo caso parlo sia di cani che di gatti, possano nascere delle bellissime amicizie. La storia che voglio raccontarvi oggi è proprio quella di un amicizia tra un cane e un gatto. Lei, la cagnolina, è Raven, lui, il gatto, è Woodhouse. Raven e Woodhouse si sono incontrati quando i padroni di Raven, Cristina e il suo compagno Vincent, hanno portato la cagnolina in n rifugio per animali e le hanno fatto scegliere quello che sarebbe stato il nuovo membro della loro famiglia. Raven si è trovata davanti alla scelta di quattro batuffoli e non ha avuto dubbi. Ha scelto immediatamente Woodhouse, un gattino di otto settimane. Ora i due sono praticamente inseparabili. Raven ha scelto il suo nuovo inseparabile amico ed è diventata un po’ la sua guardia del corpo. La padrona di Raven, Cristina, ha raccontato che la cagnolina è diventata per il micio una sorta di figura materna. Woodhouse fa tutto quello che fa Raven. Ogni volta che lei esce in giardino, anche il gattino vuole assolutamente seguirla. Vincent racconta che il gattino si siede dietro la porta e miagola fino a quando non gli viene aperta la porta, anche se poi ha paura di restare da solo in giardino.Woodhouse, prima di trovare in Raven, Cristina e Vincent la sua nuova famiglia, era stato abbandonato e trovato dai volontari mentre girovagava per strada. Da quando però Raven le fa da sorella maggiore, il piccolino le sta sempre accanto e si addormenta accanto a lei. Cristina e Vincent raccontano che i due sono stupendi da guardare. Quando non dormono giocano insieme. La loro casa ha stanze comunicanti in modo circolare e loro si rincorrono attraversandole tutte e saltando sui divani e sui letti. Raven, che non ama fare il bagno, ogni tanto, pur di stare vicino al suo amico, si convince anche a seguirlo quando lui lo fa. Cane e gatto. Nemici o amici? Sono come cane e gatto! Quante volte abbiamo sentito questo detto per indicare due persone che proprio non vanno d’accordo? Eppure sono moltissimi i cani che vanno perfettamente d’accordo con i gatti. Raven e Woodhouse ne sono un esempio. Sicuramente quando sono entrambi adulti possono essere più diffidenti uno nei confronti dell’altro, mentre quando almeno uno dei due è cucciolo è più facile che vadano d’accordo. Infondo sono anche loro un po’ come noi, con alcune persone andiamo perfettamente d’accordo e ci conquistiamo a vicenda in modo istintivo e immediato, mentre con altri in modo altrettanto immediato non andiamo d’accordo. Non deve quindi stupirci se questo succede anche con gli animali. Spesso, ho letto di cani che adottano gatti o di gatti adulti che in qualche modo si prendono cura dei cuccioli di cane. La natura e gli animali si fanno decisamente meno problemi di quanti se ne fa invece l’uomo a mio avviso. Sono molte le cose che, quando leggiamo storie di cani, ma anche di altri animali, dovremmo imparare da loro e forse questa capacità di andare oltre le differenze è una di queste.

deiezioni canine

Deiezioni canine non raccolte: le possibili sanzioni

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L’OBBLIGO DI RACCOLTA DELLE DEIEZIONI CANINERaccogliere le deiezioni canine è un obbligo previsto dalla legge nonchè un dovere civico. Partiamo dal presupposto che la raccolta delle deiezioni dei nostri cani dovrebbe essere un gesto dettato anzitutto dall’educazione e dal buon senso, ma purtroppo non sempre è così. Esistono ancora molti proprietari che se ne infischiano del decoro e dell’igiene comune e persistono nella deprecabile abitudine di non raccogliere gli escrementi del proprio quattrozampe. La conseguenza è che finiscono per andarci di mezzo anche quei padroni responsabili che invece puliscono a dovere, ma che, solo per il fatto di avere un cane, rischiano di essere additati come potenziali responsabili della mancanza di decoro urbano. Ma cosa dice la legge a riguardo? L’ultima direttiva nazionale in merito è del 2013, quando è stata emanata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali l’"Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani" in cui, all’articolo 2, comma 2 si afferma che  è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le deiezioni e avere con sè strumenti idonei alla raccolta delle stesse. Il provvedimento dunque non lascia adito a dubbi: le deiezioni canine devono essere raccolte non solo per educazione e senso civico, ma perché la legge lo impone e specifica che non solo il proprietario è responsabile di tutto ciò che fa il cane, ma anche chi accetta di tenere un cane non di sua proprietà se ne assume la responsabilità per il relativo periodo; quindi nessuno si faccia avanzi la scusa: “…ma il cane non è mio…! Come per tutti gli obblighi di legge, il mancato adempimento, quindi la mancata raccolta delle deiezioni del cane, prevede delle sanzioni; a questo riguardo però la decisione circa l’ammontare della multa e le modalità di applicazione vengono delegate alle singole amministrazioni locali. Le sanzioni così sono molto variabili: se ci sono città in cui i trasgressori devono pagare 25-50 euro, ve ne sono altre in cui si può arrivare a dover sborsare fino a 500 euro. Al di là dell’entità della multa, il problema quasi ovunque è quello di applicarla, perché la maggior parte delle amministrazioni comunali non dispone di personale sufficiente a coprire le molteplici esigenze di controllo del territorio. I Vigili urbani sono generalmente impegnati in altri compiti e poche sono le risorse che rimangono disponibili per sorvegliare anche sul mantenimento del decoro cittadino; il risultato è che i trasgressori abituali la fanno franca.QUANDO LE NORME SULLE DEIEZIONI CANINE RASENTANO L’ECCESSO… Tutti i Comuni includono dunque nei propri regolamenti un’ordinanza in merito all’obbligo di raccolta delle deiezioni canine, ma l’autonomia lasciata ai sindaci circa le modalità di applicazione della direttiva ministeriale, ha portato talvolta ad estremi paradossali. È il caso ad esempio di alcuni amministratori locali che hanno avanzato la proposta di effettuare il test del DNA sugli escrementi dei quattrozampe, in modo da incrociarli con i dati dell’anagrafe canina, a cui tutti i possessori di cani devono iscrivere il proprio animale, e risalire così al “colpevole” in modo da comminargli la giusta punizione. Ovviamente l’idea è finita in un nulla di fatto, non solo perché avrebbe richiesto un impegno di risorse pubbliche eccessivo, ma anche per la reale difficoltà di attuazione; ci sarebbero voluti anni per completare la banca dati con i DNA di tutti i cani della città e anche il dispiegamento di una “task force” che perlustrasse il territorio comunale raccogliendo tutti gli escrementi depositati sarebbe stato alquanto improbabile… Altra iniziativa singolare è quella del sindaco di Torri del Benaco (leggi qui), che imporrebbe ai possessori di cani non solo di raccogliere le loro deiezioni, ma addirittura di raccogliere la loro pipì! I padroni dunque dovrebbero uscire muniti di pappagallo per raccogliere l'urina del quattrozampe… Anche questa è parsa un’ordinanza alquanto impraticabile, tanto che lo stesso sindaco ha ammesso che il suo scopo era principalmente dissuasivo, perché per la carenza di Vigili in organico non sarebbe stato facile farla rispettare. Ma si potrebbe continuare con le iniziative stravaganti, come quella di obbligare a portare a casa le deiezioni del proprio cane e a non gettarle nei cassonetti o a raccogliere anche i bisogni che il quattrozampe fa nel proprio giardino entro le 24 ore…

cani anti bomba uccisi

Tg cinofilo, kuwait: azienda perde appalto, 24 cani-anti bomba uccisi

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Orrore in Kuwait: 24 cani-anti bomba uccisi Le notizie che arrivano dall'emirato stanno facendo scalpore in tutto il mondo Ventiquattro cani anti-bomba, addestrati per fiutare la presenza di ordigni esplosivi, sono stati uccisi da un'azienda di sicurezza americana dopo che questa ha perso un contratto d'appalto per la sorveglianza dei siti di un'azienda petrolifera. Perciò, perso il lavoro, i cani sono stati eliminati. La notizia di questo orrore ha fatto preso il giro del mondo, perciò l'azienda si è trovata costretta a dare spiegazioni: "Sono stati uccisi con umanità" è stata la giustificazione - assurda - dei suoi dirigenti, perchè i cani erano ormai malati. Alcune foto scattate dalla stessa azienda sembrano però dire il contrario: per rispetto nei confronti dei poveri cagnolini ne pubblichiamo due oscurate, ma si possono intravedere i corpi ammassati e un operatore che tiene il suo piede sopra di loro quasi in segno di vittoria.E stata la Kuwait Animal Rescue Unit a denunciare i fatti: secondo l’associazione animalista i 24 cani sarebbero stati uccisi dopo che l'azienda ha perso il rinnovo del contratto con la Kuwait National Petroleum Company,che prevedeva il pagamento di 9.900 dollari al mese per ogni cane.I PERCHE' DI QUESTO ORRIBILE ECCIDIO Stando a quanto dichiarato dall'azienda, i cani uccisi erano anziani, malati (alcuni avevano tumori incurabili) e aggressivi. Tuttavia c'è un'altra versione dei fatti: un animalista kuwaitiano ha dichiaratio all’Arab Times che questa decisione sarebbe in realtà "nata come forma di vendetta da parte di alcuni lavoratori locali della società statunitense che non si erano più visti pagare gli stipendi dall’aprile scorso". Ora si teme la vita degli altri 90 cani di proprietà dell'azienda.

Dog flipping

Allarme dog flipping: rubano cani e li rivendono online

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In Italia si parla addirittura di 30.000 cani rapiti all’anno! E' il dog flipping, una pratica illegale con vittima i nostri quattro zampe. Cani rubati per essere rivenduti in Rete: si chiama dog flipping la nuova tendenza criminosa che ha per vittime i nostri amici a quattro zampe. Si sta diffondendo sempre più la pratica illegale di rubare i cani ai legittimi proprietari per rivenderli sul Web e trarne un facile . Delinquenti senza scrupoli sottraggono i cani, prelevandoli direttamente dai giardini delle loro abitazioni o, talvolta, strappandoli letteralmente con la forza dalle mani dei loro padroni o dalle automobili in sosta. Gli esemplari più a rischio sono i cani di razza, perché hanno un valore commerciale considerevole, che può arrivare anche a qualche migliaio di euro ciascuno, e quelli di piccola taglia, spesso più facili da “piazzare” sul mercato, ma non solo… Infatti, secondo un’indagine condotta dall’American Kennel Club, un’importante organizzazione impegnata nella tutela del benessere dei cani, la razza più rubata è il Pit Bull, probabilmente per il suo scellerato impiego nei combattimenti clandestini, seguita da Yorkshire, Chihuahua, Bulldog, Pomeranians, Shih Tzu e Pastore Tedesco. Appena sottratti i cani ai loro proprietari, inizia una vera e propria operazione di “riciclaggio”: gli animali rapiti vengono subito messi in vendita attraverso i numerosi siti di annunci presenti sulla Rete, che troppo spesso garantisce ai ladri l’anonimato e quindi l’impunità, offrendoli a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Ciò fa sì che la compra-vendita si concluda di solito in tempi molto rapidi, rendendo quindi più difficile la possibilità per i padroni di rintracciare il proprio cane e, di conseguenza, per le forze dell’ordine di sgominare queste bande criminali. Spesso, per destare meno sospetti, gli autori di dog flipping fingono di aver ritrovato il cane smarrito e di volerlo restituire al proprietari, per poi invece chiedere un salato compenso; une vero e proprio “rapimento con richiesta di riscatto”. In alcuni casi addirittura sono stai scoperti dei rifugi per animali “trovatelli” che rivendevano cani rubati, facendo credere agli ignari acquirenti che si trattasse di bestiole maltrattate, sottratte a padroni violenti.In attesa di essere venduti i cani rubati sono spesso tenuti rinchiusi in gabbie, stipati, senza cibo né acqua e, quelli che non riescono ad essere piazzati  finiscono per venire abbandonati. Ma non tutti i cani vittime di dog flipping sono destinati ad essere rivenduti come animali d’affezione. Alcuni esemplari adulti sono utilizzati per la riproduzione, allo scopo di “sfornare” il maggior numero possibile di cuccioli, molto più redditizi sul mercato, e trascorrono una vita in condizioni ai limiti della sopravvivenza.IN AUMENTO IL NUMERO DEI CANI RUBATI Per capire quanto il fenomeno del dog flipping si stia diffondendo occorre prendere in considerazione alcuni dati: solo negli Stati Uniti, il paese dove questa tendenza criminale ha preso il via, dal 2008 al 2014 il numero di cani rubati si è quasi decuplicato. In Italia si parla addirittura di 30.000 cani rapiti all’anno! Una tendenza davvero preoccupante, basti pensare che nel solo 2˙015 sarebbero scomparsi ben 3˙350 Chihuahua Toy, la razza al momento più ricercata dai ladri perché di moda, soprattutto nella città di Roma, dove i criminali hanno dimostrato di non fermarsi davvero di fronte a nulla, tanto che recentemente hanno colpito a bastonate una donna per rubarle il suo cucciolo di Labrador.COME EVITARE IL DOG FLIPPING Per scongiurare il rischio che il vostro cane sia vittima del dog flipping si possono seguire alcuni accorgimenti, come non lasciarlo da solo legato fuori dai negozi o in auto ad aspettarvi, oppure in giardino quando voi non siete in casa e non lasciarlo girare libero lontano dal padrone per strada. Se poi, nonostante ciò, doveste ugualmente incorrere nella triste circostanza del furto del vostro amato cane, per prima cosa avvertite immediatamente le Forze dell’Ordine, fornendo una descrizione dettagliata o meglio una fotografia del cane, chiedete ai presenti in zona se hanno visto persone o movimenti sospetti, iniziate subito la ricerca in Rete, su siti di annunci o di cani smarriti: potreste trovare proprio lì l’immagine del vostro amato quattro zampe in vendita. Non va inoltre mai dimenticata l’importanza di dotare sempre il vostro cane del microchip di riconoscimento: potrebbe rivelarsi l’elemento chiave per ricollegare il cane al legittimo proprietario.

Ladri entrano per rubare

Tg cinofilo, novi ligure: ladri entrano in casa, ma il cane li "sbrana"

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Ladri entrano in casa ma ad attenderli c'è una "sorpresina" di mezzo quintale Hanno spaccato il vetro della finestra, si sono introdotti in casa ma al loro ingresso hanno trovato una sorpresa di mezzo quintale di peso: stiamo parlando di un cane corso, che riposava nella propria cesta ma che appena ha sentito i rumori si è svegliato e non ha pensato due volte ad avventarsi sui ladri (si pensa fossero due). L'appartamento è di una giovane coppia, che in quel momento era a cena a casa di amici. Ecco le loro dichiarazioni: "L'altra notte, quando siamo rientrati a casa abbiamo subito notato che la portafinestra che dà sul balcone era stata sfondata. Tutto intorno, oltre ai pezzi di vetro, grandi macchie di sangue. All'inizio abbiamo pensato che i ladri si fossero feriti, oppure che avessero fatto del male al nostro cane. Invece era esattamente il contrario!". Il cane di chiama Tiger, di nome e di fatto! Sulla bocca aveva ancora un po' di sangue dei due ladri. Anche i vicini hanno sentito i rumori della colluttazione: "Abbiamo sentito ringhiare e abbaiare forte, ma pensavamo che ci fossero i proprietari in casa e non ci siamo preoccupati". Solitamente Tiger è un cane docile e mansueto, come spiega la sua veterinaria Paola Cavanna: "Ma anche il più timido dei cani può reagire con violenza se qualcuno irrompe nel suo territorio con modalità anomale, come in questo caso". I Carabinieri sono alla ricerca dei ladri, che sono riusciti a fuggire, ma grazie al materiale ematico presente in casa con molta probabilità riusciranno a trovarli.

Tg cinofilo, calizzano: legati e abbandonati nei boschi, due cani cercano cure

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Sono stati legati con delle corde a un albero e abbandonati nei boschi di Calizzano: sono stati ritrovati così due cagnoni (uno è un pitbull), che grazie ai loro lamenti hanno attirato l'attenzione di una residente della località Durante. Ha dato l'allarme e non ci ha pensato su un secondo: ha telefonato al 118 e poi ha dato da mangiare e bere ai due poveri animaletti. Tuttavia l'Asl non è intervenuta. Così i due cani hanno passato la notte di domenica nel bosco, ma gli animalisti della zona hanno cominciato a tempestare di telefonate il Comune. Solo nella giornata di martedì si è sbloccata la situazione: il vigile del paese, su ordine del sindaco, è andato a liberare gli animali, che si sono dimostrati docili e in cerca di coccole invece che arrabbiati e aggressivi. Queste le dichiarazioni del sindaco di Calizzano Pierangelo Olivieri: "Siamo venuti a conoscenza di questa situazione soltanto martedì e siamo intervenuti. Chiederò spiegazioni del mancato intervento dell’Asl. Ora verificheremo se gli animali hanno il microchip in modo da risalire ai proprietari e procederemo con le conseguenti denunce per abbandono. E’ vero che Calizzano non è convenzionata con un canile. Abbiamo però uno spazio comunale, che in passato ha ospitato già cani per lungo tempo, ora l’area è vuota e accoglieremo qui i due animali". Ma di chi sono i cani, chi ha compiuto questo orribile gesto? I padroni sarebbero una coppia sfrattata la settimana scorsa.

Joseph

Joseph, il cane legato ad un albero per quattro anni

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La Storia a lieto fine di Joseph Oggi vi porto a Middletown, in Ohio, e vi racconto la storia di Joseph, un giovane esemplare di Pastore tedesco. Quando è stato trovato, era legato ad un albero con una catena. Non era stato abbandonato dal suo padrone ma, per le condizioni in cui era costretto a sopravvivere, era come se Joseph un padrone vero neppure lo avesse. Non era la prima volta che veniva tenuto legato all’albero. Joseph era tenuto così da 4 anni. Non aveva una cuccia dove potersi riparare dal caldo, dal freddo e dalla pioggia. Non mangiava né riceveva acqua fresca e pulita ogni giorno, ma solo qualche volta alla settimana. Quando la polizia lo ha salvato, affidandolo poi alle cure della Progressive Animal Welfare Society, Joseph era al limite della sopravvivenza, aveva un corpo magrissimo e il collo martoriato. La sua immagine trasmessa in rete è diventata in poco tempo popolare toccando il cuore di moltissime persone. Le vicissitudini di questo povero amico a quattro zampe hanno riunito sia animalisti che semplici amanti degli animali che chiedevano giustizia per lui e pene severe contro il suo padrone, colpevole di incuria prolungata e maltrattamenti. Oggi Joseph, dopo aver ricevuto le cure e l’amore dei volontari che lo hanno fatto rinascere, ha finalmente trovato una famiglia che gli vuole bene e si prende cura di lui in modo serio e responsabile. L’unica cosa che Joseph non ha ottenuto è giustizia. Al suo padrone è stata, infatti, data solo una semplice multa di nemmeno 20 euro.Ancora una volta siamo noi a dover imparare dai nostri amici a quattro zampe… I cani, a mio avviso, sono esseri notevolmente migliori di molti esseri umani. Perché? Per cominciare perché probabilmente a Joseph non importa davvero di non aver ottenuto giustizia. Perché ora ha qualcuno che davvero gli vuole bene e si prende cura di lui. Joseph ha ritrovato il suo carattere gioioso e solare e si gode l’affetto della sua nuova famiglia. Ed è quello l’importante no? Noi esseri umani invece spesso non riusciamo a passare oltre chi ci fa del male, anzi spesso pensiamo di essere nel pieno diritto di farne noi a nostra volta. Ancora una volta forse siamo noi a dover imparare dai nostri amici pelosi. Loro ci insegnano l’amore incondizionato, ci insegnano il perdono e la compassione. Joseph ha visto l’indifferenza umana ma quando ha conosciuto anche l’affetto, ha dato di nuovo fiducia, ha nuovamente aperto il cuore per nuove persone riponendo in loro la certezza che sarebbero stati diversi dal suo padrone precedente, che sarebbero stati migliori e gli avrebbero voluto bene.E Joseph non è un’eccezione. Ho letto di tanti cani adottati dopo aver passato l’inferno con persone crudeli e senza cuore a cui non importava nulla di loro, ma quando hanno trovato qualcuno disposto ad amarli come meritavano hanno dato a quel qualcuno tutto l’amore di cui sono stati capaci e lo hanno fatto con fiducia. Una fiducia e un amore che sanno farti sentire speciale ogni giorno.

Pipì dei cani

Tg cinofilo, sindaco ordina: per le strade va raccolta anche la pipì dei cani

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Sta scatenando molte polemiche la decisione presa da Stefano Nicotra, sindaco di Torri del Benaco, di far raccogliere la pipì dei cani ai cittadini e turisti. Ecco quanto denuncia l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa): "Da domani a Torri del Benaco tutti i cani di qualsiasi taglia o razza dovranno girare con il pannolino o in via alternativa i proprietari di cani compresi quelli in vacanza nel paese sulla riva veronese del lago di Garda dovranno munirsi di un "pappagallo" dove far fare pipì al proprio cane".L'ORDINANZA Ecco cosa si trova scritto sui cartelli sparsi per il paese:  "Si fa obbligo ai proprietari di cani di munirsi di "palette o appositi strumenti adatti alla raccolta di deiezioni, provvedere nel caso in cui i detti animali lascino deiezioni ivi compresa l'orina all'immediata asportazione delle stesse e alla completa pulizia del suolo". Ecco le dichiarazioni del presidente di Aidaa, Lorenzo Croce: "Siamo all'assurdo per non dire al ridicolo, a Torri del Benaco non esistono aree di sgambamento per i cani, nessun distributore di sacchetti per la raccolta delle deiezioni e a questo si unisce l'assurdo obbligo di raccogliere la pipì dei cani . Possiamo capire se si chiede di pulire con dell'acqua la zona dove il cane ha fatto la pipì, ma che la stessa debba essere raccolta è una trovata fantozziana per non dire altro". "Ovviamente - ha concluso Croce - manderemo questo comunicato e il cartello con l’ordinanza anche alle tv e ai giornali del Nord Europa, così che anche i turisti tedeschi ed austriaci sappiano che qui vi sono regole che fanno ridere persino i polli".LA REPLICA DEL SINDACO Questa la replica del sindaco: “Sono amico degli animali, ci mancherebbe. L’obbligo di raccogliere ogni tipo di deiezione canina (pipì compresa) è motivato dal fatto che la gente porta i cani a fare i bisogni sulle aiuole e le rovinano. Abbiamo realizzato dei tappeti verdi che vanno rispettati, rispetto che invece non dimostrano quei proprietari di cani che lasciano i loro animali fare la pipì sul verde pubblico e nelle strade del centro”. Il primo cittadino ha precisato che il provvedimento “riguarda il centro storico e ha l’obiettivo di responsabilizzare i proprietari di cani, stimo cercando di educarli”.

Qibo

A roma nasce qibo, un pret a manger per i nostri amici pelosi

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Da sempre uno degli aspetti forse più "trascurati" per quanto riguarda l'educazione del nostro cagnolino è proprio quello legato alla sua alimentazione: deve averci pensato anche Qibo, cioè una vera e propria rivoluzione nel mondo del cibo per gli animali, che ha inaugurato venerd' 10 giugno a Roma. COS’E’ QIBO? Qibo è Cibo/Qualità. Da un piccolo gioco di parole nasce il nome di un nuovo progetto che arriverà a Giugno a Prati (Roma), un Brand pensato per l’alimentazione quotidiana e la salute dei nostri animali domestici. In linea con una tendenza mondiale che pone attenzione al problema della nutrizione animale, Qibo è il primo negozio a Roma con laboratorio di cucina, dove vengono preparati e venduti pasti freschi e complementari per cani e gatti, realizzati con materie prime selezionate e garantite. LA FILOSOFIA Qibo non è solo un Brand, ma una vera e propria filosofia alimentare che ambisce a proporre un nuovo stile di vita basato sul benessere dei nostri animali da compagnia e nel rispetto della natura. Attraverso una scelta attenta delle materie prime, delle quantità e delle proprietà degli alimenti, il padrone può sperimentare e conoscere i benefici di una dieta bilanciata e sana. Qibo è un’alternativa pensata per chi, non avendo tempo di cucinare per il proprio amico a quattro zampe, vuole prendersi cura della sua alimentazione con un servizio su misura e con un prezzo concorrenziale rispetto ai prodotti della grande distribuzione. LA STORIA Stefania e Domenico hanno lavorato per diversi anni nel settore agroalimentare e nella ristorazione, acquisendo un’attenzione particolare per i temi legati all’alimentazione, al cibo e ai prodotti di qualità. Entrambi coltivano da molto tempo una passione per gli animali, che li porta ad intraprendere un nuovo percorso che unisca questi due filoni, lanciando qualcosa di completamente nuovo e soprattutto, “buono” sul mercato. Grazie anche all’incontro con i professionisti di Laurenzi Consulting – società leader nell’ideazione di format per la ristorazione - e Repubblica Gastronomica - agenzia di grafica e brand identity - Qibo prende forma e diventa un’alternativa valida al cibo industriale per animali da compagnia.IL LABORATORIO Qibo sarà un negozio con laboratorio interno a vista, garanzia di trasparenza del sistema di produzione, nonché di freschezza e qualità dei preparati. Qui verrà realizzata l’intera linea di pasti Qibo, sia freschi che complementari, destinata alla vendita in loco e al delivery. Grazie alla scrupolosa selezione dei fornitori, nel laboratorio arriveranno soltanto materie prime tracciabili e garantite, gli  stessi prodotti destinati ogni giorno al consumo umano.     LE RICETTE Le ricette di Qibo sono il frutto di un lavoro attento e scientifico di ricerca e studio. La Dottoressa Debora Guidi, medico veterinario esperto in nutrizione, ha ideato e realizzato una linea ad hoc per Qibo che risponde alle esigenze alimentari del nostro animale domestico, diverse di cane in cane e di gatto in gatto. L’offerta di Qibo comprende sia cibi freschi che complementari per cani e gatti. Per i cibi freschi, sono quattro le categorie di riferimento per la scelta del pasto più corretto: la LIGHT, una dieta ipocalorica completa per animali adulti poco attivi o sterilizzati, la FITNESS, un alimento completo e bilanciato di mantenimento per animali adulti attivi, la BARF, un dieta crudista biologicamente appropriata per animali adulti, e infine la MONO, una dieta monoproteica completa per animali intolleranti o con digestione difficile. Per i cibi complementari, Qibo propone diverse tipologie di biscotti, a base di carne, pesce, verdure o frutta, realizzati con ingredienti naturali e adatti a integrare l’alimentazione quotidiana dell’animale. Si potrà scegliere tra una varietà di biscotti artigianali  per cane o gatto, utilizzando le dosi giornaliere consigliate per la somministrazione. IL NEGOZIO Nel negozio di Qibo sapremo orientarvi nella scelta della dieta appropriata per il vostro animale, anche grazie allo spazio dedicato alla Dottoressa Guidi, che sarà presente sia per studiare diete individuali per cani e gatti sia per elaborare piani alimentari specifici per animali con patologie e intolleranze. Con un’architettura che mira a creare un’atmosfera naturale e un ambiente ludico, Qibo sarà un piccolo mercato adatto a ospitare anche i nostri animali, con elementi d’arredo che diventano strumenti di gioco e supporti colorati e accoglienti. Proprio per questo il negozio ospiterà un calendario di eventi, con incontri "open a 6 zampe", attività formative, appuntamenti ludici e didattici finalizzati ad approfondire i temi della nutrizione di padroni e animali.

Abbandono cani

Tg cinofilo, abbandono dei cani: in estate 2016 si rischia di lasciare per le strade 200mila pelosi

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Il fenomeno dell' abbandono dei cani è ormai tristemente noto alla vigilia di ogni estate: quest'anno però le cifre stimate dagli esperti del settore sono ancora più tremende di quanto ci si potesse aspettare. Infatti non dà spazio a sentimenti positivi il comunicato di AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente): “Sono oltre duecentomila i cani che questa estate sono a rischio abbandono, molti di più rispetto agli scorsi anni. Questi andrebbero ad aggiungersi ai circa 700.000 cani randagi presenti sul territorio nazionale (concentrati prevalentemente nelle regioni meridionali e in Sicilia e Sardegna) ed ai quasi 200.000 cani attualmente detenuti nei canili e nei rifugi pubblici e privati in Italia“. Il comunicato prosegue così: “Le motivazioni di questo possibile aumento di abbandono dei cani , specialmente nei mesi di luglio e agosto, sono riconosciute un po’ da sempre e da tutte le associazioni e corrispondono alla leggerezza con cui si sono acquistati esemplari di razza o si sono presi cuccioli specialmente in occasione del compleanno o del Natale, senza rendersi conto che la gestione di un cane non è affatto semplice, e quindi ci si sbarazza alla vigilia delle vacanze di questi animali, altri cani abbandonati (per fortuna non per strada in questi casi, ma spesso portati direttamente in canile) da parte di persone che non possono più mantenerle o di proprietà di persone anziane che loro malgrado sono costrette a separarsi dai loro cani in quanto spesso costrette a finire i loro giorni in casa di riposo”.L'Associazione poi preme il tasto su un aspetto "nuovo" se vogliamo, rispetto agli scorsi anni: “Ma la vera novità negativa di questa estate (che ha visto affievolirsi anche le campagne delle associazione contro l’abbandono e anche quelle pubbliche che in passato erano gia in piena azione), è che il fenomeno dell' abbandono dei cani ,oltre che nel sud e nelle altre regioni dove purtroppo il randagismo è una piaga endemica, potrebbe tornare a fare capolino anche in regioni in cui il randagismo negli ultimi anni è ridotto ai minimi termini come Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Trentino Alto Adige per restare al nord Italia”. “I segnali sui cani entrati in canile negli ultimi mesi non sono incoraggianti – spiega Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ovviamente ci auguriamo che si tratti solo di una sensazione ma il rischio è dietro l’angolo, la crisi economica certo non aiuta ma la cosa più grave è che quest’anno sono a rischio anche le cosi dette razze di piccola taglia e credo che su questo rischio non ci sia da chiudere gli occhi ma di lavorare tutti assieme sul territorio sia per la prevenzione e per il recupero. Come si risolve il problema del randagismo? Con un piano nazionale di sterilizzazione che veda impegnata insieme la veterinaria pubblica, privata e quella militare“.

Archer

Archer: una cucciola di border collie salvata e poi adottata

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Il salvataggio di Archer Oggi vi porto in Texas e più precisamene a Fort Bend County, e vi racconto la storia di Archer, un bellissimo incrocio di border collie di due anni.  Il paese era stato da poco colpito da un’alluvione e lo sceriffo, Troy Nehls, si trovava su una barca insieme ad una troupe del telegiornale KPRC, una filiale locale della NBC. Stavano perlustrando una zona allagata. Si trovavano tra le case, constatando i danni, quando ad un certo punto hanno notato un musetto spuntare sull’acqua. Si trattava di una cagnolina che era stata legata davanti alla casa dei suoi precedenti proprietari. Non riusciva a liberarsi a causa del guinzaglio. Era intrappolata senza poter scappare e mettersi in salvo. Lo sceriffo insieme alla troupe si è immediatamente mobilitato per soccorrerla. Insieme ad uno dei giornalisti e ad un volontario è riuscito a liberarla. Lo sceriffo racconta che non riuscivano a credere ai loro occhi quando l’hanno vista e che sono saltati in acqua e hanno provveduto a liberarla prendendola poi in braccio. Lo sceriffo racconta che la cucciola, a cui è stato in seguito dato il nome di Archer, era sotto choc. Archer, è stata portata subito alla Houston Humane Society, dove il personale veterinario si è preso cura di lei assicurandosi che stesse bene.  Il cane aveva dei segni sul collo quindi è stato ipotizzato che sia rimasta legata a lungo. Appena i veterinari hanno dato il consenso per l’adozione lo sceriffo ha deciso che Archer, è stato lui a darle il suo nome attuale, doveva far parte della sua famiglia e ne ha richiesto l’adozione. Lo sceriffo racconta che appena ha incontrato Archer è stato amore a prima vista. Afferma di essere felice di averla salvata ma che quello per lui non era sufficiente. Voleva fare qualcosa di più per lei. Così oggi, Archer fa parte della numerosa famiglia dello sceriffo Troy Nehls.  Una storia a lieto fine ma è doveroso riflettere Sono felice di leggere che Archer ha trovato una nuova famiglia. Una famiglia che l’ha voluta da subito. Posso sperare che i suoi precedenti proprietari stiano bene dopo l’alluvione ma, sicuramente, non posso dirmi contenta di come si sono comportati nei confronti della piccola Archer. Lasciarla legata alla catena con un’alluvione in corso è stato, a mio avviso, un atto davvero crudele. Quando si decide di prendere un animale si deve sempre essere consapevoli che non si sta prendendo un giocattolo, ma un essere vivente. Si deve essere consapevoli che quell’animale entrerà, da quel momento in avanti, a far parte della nostra famiglia e che le nostre azioni avranno ripercussioni anche sul nostro amico a quattro zampe. Archer è stata fortunata a trovare nello sceriffo non solo una persona che l’ha liberata dalla catena e da morte certa ma, anche, una persona che ha deciso che questa cucciola meritava una famiglia che le volesse davvero bene e che si prendesse cura di lei.  Questa è una storia a lieto fine ma che deve comunque farci riflettere sul fatto che quando prendiamo un animale ne diventiamo responsabili e, se non siamo pronti per tale responsabilità, non è giusto condannare i nostri amici pelosi alla nostra incoerenza, perché quella responsabilità che decidiamo di prendere non può e non deve avere ripensamenti futuri.

Boris

Boris: dopo nove anni di maltrattamenti, trova una famiglia

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La storia di Boris: nove anni di maltrattamenti La storia che voglio raccontarvi oggi è quella di un San Bernardo di nome Boris. Per 9 lunghi anni, Boris ha subito maltrattamenti dagli altri cani con cui viveva nonché, incuria e totale disinteresse da quelli che erano i suoi padroni. Nessuno lo accarezzava, nessuno si prendeva cura del suo aspetto, nessuno si prendeva cura della sua salute. Boris aveva le unghie lunghissime e faticava a spostarsi, inoltre aveva una brutta infezione alle orecchie. Ma ai suoi padroni sembrava non importare nulla. Poi un giorno l’associazione New Hope Animal Rescue si accorge di lui e si mobilita per salvarlo mettendo così fine a quell’incubo durato troppo a lungo. Ma per Boris le sorprese non sono finite con quel salvataggio. La sua storia ha fatto il giro dei social ed è arrivata a Eileen Mellis e Kerri Eilertsen-Feeney dell’associazione Cinque Ports Rescue di Meryl Gardens, nel regno Unito.  Queste persone stupende, commosse dalla sua triste storia, hanno deciso di prendersi cura di lui e dargli tutto l’aiuto di cui aveva bisogno. Su Facebook Eileen e Kerry scrivono che, nonostante il suo passato burrascoso Boris non ha paura degli esseri umani. Al contrario, è un cane dolcissimo. Era necessario trovare un a famiglia che accogliesse Boris, che lo amasse come meritava di essere amato ma, prima di poter essere dato in adozione, a causa della grave infezione alle orecchie, era necessario sottoporlo ad un delicato intervento di amputazione delle stesse. L’intervento per fortuna è andato molto bene e Boris ha finalmente potuto ristabilirsi. Oggi vive a Culcheth, a Warrington, con Louise Herrick e la sua famiglia. La donna spiega che i suoi figli volevano un cane simile a Beethoven. Dopo aver visitato alcuni rifugi, su Facebook ha letto la storia di Boris ed è stato subito amore. Un amore che ha portato Louise ad adottarlo. Adesso Boris vive felicemente la sua seconda vita. Con la sua nuova famiglia, viaggia molto seguendola ovunque e quando è a casa, il divano e l’assoluto relax non glieli toglie nessuno.Il potere dei social Sono moltissime oggi le storie di cani che girano sui social. La storia di Boris è solo una delle tante. Una di quelle che finisce bene per fortuna. In una società dove siamo sempre tutti di corsa e dove, spesso, i social si sostituiscono all’interazione faccia a faccia, questi potenti mezzi di comunicazione sono anche capaci di far uscire il nostro lato umano e la nostra sensibilità.  Storie come queste, raccontate sui blog, sui social fanno sì che moltissimi animali vengano salvati dalle più disparate situazioni e fanno sì che noi animali a due zampe apriamo la nostra mente e il nostro cuore riflettendo e imparando ad amare e rispettare i nostri amici pelosi come meritano di essere amati e rispettati. La storia di Boris ha fatto il giro del web ed è arrivata a persone che si sono mobilitate per aiutarlo e mi piace, oggi, fare questa riflessione.  Mi dà la certezza che accanto a persone crudeli, per cui la vita di un cane non conta nulla, ce ne sono molte altre che sanno invece dargli una vita serena e ricca di affetto.

Blue

Il padrone in auto e il cane blue a piedi per la passeggiata quotidiana

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Le passeggiate di Blue con il padrone che lo tiene al guinzaglio mentre guida l’auto No, non è una storia di maltrattamenti o di cattiveria da parte dell’uomo verso i nostri amici cani. E’ comunque una storia insolita che ci parla di Blue, un incrocio tra un labrador e un australian cattle, di dieci anni, e del modo in cui il suo padrone lo porta a fare le passeggiate quotidiane. Siamo nel Minnesota, a Isanti Conutry. Da ormai 5 anni, il padrone sessantenne di Blue, ogni giorno, mattina e pomeriggio, sale sulla sua automobile e tenendo al guinzaglio Blue parte per la passeggiata quotidiana. Mentre lui guida l’auto, una mano sul volante e una a tenere il guinzaglio, Blue gli cammina a fianco pian piano. Penserete che sia una cosa strana e magari anche pericolosa, considerato che Blue cammina, tranquillo e scodinzolante, praticamente in mezzo alla strada mentre le altre auto sfrecciano nel senso opposto, eppure nel Minnesota è del tutto legale portare il cane a passeggio mentre si guida l’auto. La notizia ha fatto il giro del web, diventando in pochi giorni virale, quando un’altra abitante di Isanti Country, notando il modo con cui padrone e cane effettuavano le passeggiate quotidiane, li ha fotografati, chiamando poi le forze dell’ordine per segnalare la pericolosità di questa insolita modalità. Le forze dell’ordine però non hanno potuto fare nulla in merito, sostenendo appunto la legalità della metodologia. Il proprietario di Blue ha dichiarato che tra lui e il cane esiste un rapporto intenso e molto profondo e che a causa di alcuni problemi di salute lui non è più in grado portare Blue a spasso camminando. Fargli fare la passeggiata mentre guida è l’unico modo che ha trovato per non far perdere al suo amico a quattro zampe la possibilità di uscire. Afferma inoltre che sono cinque anni che lo fa e non è mai successo nulla, per cui continuerà a farlo.Cani, padroni e bizzarre abitudini I commenti sui social in merito al fatto non si sono fatti attendere. Tante sono state le perplessità di persone da tutto il mondo che si sono dichiarate preoccupate per l’incolumità di Blue, che potrebbe essere investito durante un sorpasso o non essere visto da qualche automobilista poco attento. Si parla anche di crudeltà verso gli animali. Ora per quanto io non creda che in questo caso si possa davvero parlare di crudeltà, gli atti di crudeltà verso gli animali sono, a mio avviso, ben altri, di sicuro questo non è proprio da considerarsi un metodo sicuro per garantire al cane la sua meritata passeggiata quotidiana. Può seriamente diventare pericoloso sia per Blue che per il suo padrone, nonostante l’auto venga condotta a bassissima velocità. Di suggerimenti su metodi alternativi ne avremmo sicuramente tanti, chiedere l’aiuto di qualcuno che porti Blue a fare la passeggiata, far salire in auto qualcuno dalla parte del passeggero così che almeno il cane non stia in mezzo alla strada e quindi dal lato dell’autista, o magari anche portare Blue in auto in un area verde appositamente recintata e lasciare che cammini in autonomia mentre il suo padrone se ne sta seduto tranquillo in qualche panchina. Non conoscendo però la situazione personale del padrone di Blue possiamo solo fare supposizioni e sperare che durante queste passeggiate vada sempre tutto per il meglio.

Cani in carcere

Cani in carcere: una terapia per detenuti e quattro zampe

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I CANI IN CARCERE : IN MOLTI PAESI E' REALTA' Per molto tempo il carcere è stato un luogo considerato off-limits per i cani: nessun animale poteva fare il proprio ingresso dietro alle sbarre e non esisteva nessuna possibilità di contatto con i detenuti fino al termine della pena da scontare. Da qualche anno la mentalità è cambiata e in molti paesi si è deciso di aprire le porte del carcere anche ai cani: in particolare, negli Stati Uniti già dagli anni ’80 è stato avviato un progetto che consiste nell’affidare alcuni quattrozampe abbandonati, costretti a vivere in canile, a detenuti in carcere. I risultati conseguiti sono stati così incoraggianti che un numero sempre crescente di prigioni americane ha aderito all’idea: un modo per dare una seconda possibilità sia a cani poco fortunati sia a persone recluse per reati vari, che hanno potuto iniziare una nuova vita assieme, seppur dietro alle sbarre. I cani senza un padrone hanno finalmente avuto qualcuno che si occupasse di loro, mentre i detenuti hanno potuto instaurare un’importante relazione affettiva, stabile e duratura, in una condizione come quella detentiva che per sua natura priva l’individuo, oltre che della libertà, anche di ogni legame emotivo. Anche in Italia, seppur in anni più recenti, sono partite diverse iniziative volte all’ingresso dei cani in carcere: in alcuni istituti d pena, come in quello di Bollate (MI), è stato avviato un corso per dog-sitter professionali indirizzato proprio ai detenuti. Si tratta di un percorso professionalizzante, volto a fornire anche una formazione lavorativa che potrà trasformarsi in una opportunità di impiego al momento della scarcerazione, agevolando concretamente il reinserimento nella società. A fine corso infatti è previsto il rilascio di qualifica e di tesserino tecnico, riconosciuti dal CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale). Queste iniziative di recupero sociale hanno un molteplice significato per i detenuti che anzitutto, grazie alla presenza dei cani in carcere, acquisiscono o potenziano un senso di responsabilità, imparano la pazienza e la tolleranza, rafforzano l’autocontrollo; inoltre la solitudine, la privazione degli affetti e gli stati depressivi legati alla permanenza all’interno del penitenziario sono alleviati dall’affetto ricevuto dai cani e dal condividere con questi amici a quattrozampe ogni momento della propria giornata.  QUANDO IL CANE SI RICONGIUNGE AL PADRONE IN CARCERE Cosa succede quando il detenuto che aveva un cane prima di entrare in carcere viene inevitabilmente separato da lui? Fino a pochi decenni fa non c’era nessuna possibilità per le persone recluse di incontrare i propri quattrozampe, ma sempre più istituti di pena hanno deciso di concedere appositi permessi ai carcerati. Pioniere in questo senso è stato un Pastore Tedesco di nome Igor, che nel 1986 incontrò nell’aula bunker di Milano il suo padrone, uno degli appartenenti ad un’organizzazione armata estremista degli anni di piombo, dopo otto anni di latitanza. Da allora di strada ne è stata fatta, anche se molto c’è ancora da fare; comunque molti direttori di carceri, a Pisa, a Livorno, a Firenze, a Perugia, a Milano, a Bologna ed in atre città hanno compreso l’importanza di concedere la possibilità di incontrare nelle ore previste per i colloqui con i parenti anche i propri cani, sempre più riconosciuti come membri della famiglia a tutti gli effetti.

Muellas e Hercules

Muellas e hercules: due amici inseparabili

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Muellas e Hercules: una storia di amicizia tra pelosi Girovagando per il web, qualche volta, mi capita di trovare una di quelle storie che meritano, a mio avviso, di essere raccontate, anche se non sono capitate proprio di recente. Così ho deciso di raccontarvi la storia di Muellas e Hercules. Muellas è un mix Rat-Terrier mentre Hercules è un mix Labrador-Pitt Bull.  Entrambi non sono più cuccioli, avendo all’epoca della storia già 8 anni. Ed è a febbraio del 2105 che la storia che voglio raccontarvi, ha inizio. Muellas è cieco e per muoversi si affida completamente a Hercules che con dolcezza e pazienza lo guida e lo supporta. Continua farlo anche quando l’umano che si prendeva cura di loro li abbandona. Muellas è Hercules sono stati trovati e in seguito accolti nel rifugio dell’Indiana Fort Wayne Animal Care & Control. I volontari del rifugio cercando di trovare loro una nuova famiglia li hanno separati. Sarebbe stato difficile darli in adozione insieme. Ma Muellas e Hercules hanno sofferto molto per questa scelta, tanto che Muellas è caduto in depressione e Hercules piangeva ininterrottamente. I volontari, quindi, intuito che Muellas e Hercules non potevano essere separati hanno cercato di darli in adozione insieme. Sembrava quasi impossibile, ma sul cammino di Muellas e Hercules il destino ha messo una famiglia dell’Ohio che vedendoli in un programma televisivo ha deciso che i due inseparabili amici dovessero far parte della loro famiglia. Quando Muellas e Hercules hanno incontrato la famiglia, il feeling è stato immediato. Non ho notizie recenti di questi due meravigliosi amici a quattro zampe ma mi piace pensare che siano ancora insieme felici e contenti insieme alla loro famiglia di umani.L’importanza dell’amicizia Avere degli amici si sa, è importante. Ancora di più quando sei, in un certo senso, più fragile e indifeso. Avere un amico che ti sostiene e ti aiuta è un dono prezioso, una fortuna che tutti vorremmo avere. Quell’amicizia che dura per tutta una vita, a cui fare affidamento ogni giorno, che ti dà la sicurezza di poter fare i tuoi passi nel mondo sapendo che non sarai mai solo. Questa è l’amicizia tra Muellas e Hercules. Un’amicizia fatta di fiducia e di lealtà che durerà tutta la vita.Un’amicizia così grande che non può essere spezzata, pena la sofferenza di entrambi. Mi è piaciuta molto questa storia, così dolce e capace di farti emozionare un po’. Lui, Hercules, un cagnone grande discendente da una razza sempre giudicata per la sua aggressività, che diventa un angelo custode, oltre che un amico, di Muellas, più piccolino e privato della vista. Forse è anche questo fortissimo senso di protezione ad avermi colpito in questa storia. La forza di un legame che non sempre può essere spiegato con le parole. Non dovrei più stupirmi della profondità con cui i nostri amici cani possono affezionarsi e voler bene a noi umani e, come abbiamo visto, volersi bene tra loro. Nonostante questo ogni giorni hanno la capacità di sorprendermi e di farmeli amare ogni giorno di più. Ognuno di noi, può solo sperare di essere così fortunato di avere, nella propria vita, un’amicizia profonda e vera come quella di Muellas e Hercules.

Jacob e Pirate

Jacob e pirate: un'amicizia nata tra le pagine di un libro

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La storia di Jacob e Pirate Ebbene sì, lo devo ammettere, sono una grande fans delle storie belle che riguardano cani e bambini. Una storia come quella di Jacob e Pirate, una storia che racconta di quella capacità di voler bene come solo i bambini sanno fare, una storia che sfata, ancora una volta, la distinzione tra cani buoni e cani cattivi. La storia di Jacob e Pirate è un po’ diversa dalle altre che di solito sentiamo. Jacob e Pirate non vivono nella stessa casa, non sono compagni di giochi e nessuno dei due ha salvato la vita dell’altro, almeno non nel senso stretto del termine. Eppure Jacob e Pirate hanno fatto l’uno per l’altro qualcosa di altrettanto prezioso. Jacob e un bambino autistico di sei anni di Los Angeles. Jacob non si trova a suo agio a giocare con i bambini della sua età ma ha una grande passione per la lettura. Pirate vive al Carso Animal Shelter, un rifugio per animali abbandonati. Lui è un Pit Bull e sa che la sua adozione sarà difficile, non è più un cucciolo e molte persone considerano la sua razza pericolosa. Sono due anime affini Jacob e Pirate, entrambi con tanto da dare ma con tante difficoltà a farlo. Non si conoscono fino a quando, ormai un anno fa, una zia di Jacob lo ha portato al rifugio. E forse nel momento in cui l’anima di Jacob ha incontrato quella di Pirate, il bambino ha sentito la grande solitudine del cane e ha deciso che lui poteva fare qualcosa. Da quel giorno ogni martedì Jacob si fa portare al centro, porta con sé un piccolo tappeto e un libro, si siede davanti alla gabbia di Pirate e legge per lui. Pirate lo aspetta e quando Jacob arriva, si siede buono buono e lo ascolta. Ma non è solo Pirate a farlo, anche gli altri cani accanto lo fanno. Questa amicizia ha fatto molto bene a Jacob, che ha iniziato ad esercitarsi a leggere a voce alta davanti ad altri bambini. Anche per Pirate si affaccia una nuova strada, verrà trasferito in un altro centro dove sarà addestrato così da avere maggiori possibilità di essere adottato.Jacob e Pirate: un gesto semplice che vale tantissimo Mi piace raccontare le storie che parlano di cani e bambini. Perché mi ricordano quello che gli adulti troppo spesso dimenticano. Noi adulti ci dimentichiamo che si dovrebbe voler bene con il cuore e non con gli occhi o con i pregiudizi. Jacob e Pirate sono diventati amici e, forse inconsapevolmente, si sono aiutati a vicenda. Jacob non ha visto in Pirate un cane cattivo e Pirate non ha visto in Jacob un bambino diverso con difficoltà di interazione. Jacob e Pirate forse non staranno nemmeno mai nella stessa casa, ma non importa. Per il tempo che hanno trascorso insieme, mentre Jacob leggeva e Pirate ascoltava, hanno condiviso un pezzetto di strada, dandosi affetto e coraggio. Ci sono stati solo gesti semplici tra Jacob e Pirata, nessuna avventura se non quella che hanno vissuto insieme nel loro cuore attraverso i libri di Jacob. Ma quel piccolo gesto di dolcezza e affetto da parte di Jacob, che leggeva, e di rispetto da parte di Pirate, che ascoltava tranquillo, vale tantissimo per entrambi e ci fa comprendere, ancora una volta, che abbiamo molto da imparare dai nostri amici animali e forse abbiamo anche molto da ricordare di quando eravamo bambini e volevamo bene a cuore aperto certi che quell’affetto sarebbe stato sempre ben riposto.

Hero e sadie: quando l'amore ti cambia la vita

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Hero e Sadie: un legame incredibile Oggi vi racconto una bella storia. La storia di un cane e della sua piccola amica. Loro sono Hero e Sadie. Sadie è una bimba dolcissima di 4 anni affetta da diabete e da sindrome di Down. Hero è un labrador ed un cane da allerta per persone che soffrono di diabete. Tra Hero e Sadie c’è un rapporto molto speciale, non solo di amicizia. Hero fin da quando è cucciolo e grazie al suo incredibile olfatto, veglia sulla sua piccola amica assicurandosi di avvisare i genitori della bimba se i livelli di zucchero salgono o scendono troppo. Quando i livelli di zucchero nel sangue sono troppo bassi, Hero si lamenta e offre ai suoi genitori la sua zampa sinistra, mentre quando sono troppo alti, offre loro la zampa destra. Lo scorso dicembre però Hero e Sadie hanno dimostrato, una volta di più, quanto profondo fosse il loro legame. Quel giorno mentre Sadie era alla Deerfield Elementary School di Cedar Hills, nella sua classe, Hero era a casa, a 8 chilometri di distanza e ha iniziato a comportarsi in modo strano. La madre della piccola Sadie ha dichiarato che “Hero è un cane molto tranquillo che non si lamenta mai”. Quel giorno però Hero era inquieto, si agitava e piagnucolava. Così la mamma di Sadie, nonostante non fosse certa che il comportamento del cane avesse a che fare con la piccola, data la distanza, ha comunque chiamato la scuola per verificare che la sua piccola stesse bene. L’insegnante ha fatto i test e sembrava andasse tutto bene ma nel giro di mezz’ora i valori sono scesi. Genitori, insegnati e perfino l’addestratore di Hero sono rimasti increduli e impressionati.Hero e Sadie ma non solo loro Non è la prima volta che sentiamo storie di cani che salvano vite umane, di cani che, come nel caso di Hero sono addestrati a “sentire” i cambiamenti dei livelli di zucchero nel sangue dei loro amici umani. Smile alla storia di Hero e Sadie, è la storia di Jadi, anche lui un labrador, e Luke un bimbo di 7. Anche Luke, un bimbo diabetico, è stato salvato dal suo Jadi che accortosi della crisi glicemica ha immediatamente allertato i genitori del piccolo. Sono storie dolci, che ci raccontano ancora una volta che il rapporto che si instaura tra uomo e animale va spesso oltre le spiegazioni scientifiche, va oltre le parole. E’ fatto di istinti, di affetto, di fiducia, di gesti che sono cane e padrone comprendono. Cani come Hero sono addestrati a salvare vite, ma quando lo fanno stando a oltre 8 chilometri di distanza allora non possiamo più parlare solo di addestramento, dobbiamo iniziare ad andare oltre. Hero e Sadie condividono un legame speciale, uno di quelli in cui semplicemente hai fiducia senza cercarne le spiegazioni, perché non ti servono le parole, non ti servono le motivazioni, ti serve solo la certezza che l’altro ti voglia bene allo stesso modo in cui gli vuoi bene tu e non importa se uno è un cane e l’alto è un bambino. Quando leggo di storie come queste, che mi fanno sempre sorridere, penso al rapporto che ognuno di noi costruisce con il proprio animale domestico, penso al modo che ha di salutarti quando torni a casa, di come si sdraia accanto a te la sera sul divano (diciamocelo il divano in realtà è suo e ti fa il grande favore di  lasciartici sedere la sera), di come ti guarda e di tutti quei piccoli gesti con cui siamo soliti comunicare insieme e allora non mi sorprendo quando sento di storie come quella di Hero e Sadie.  In fondo per capire l’amore tra un cane e il suo padrone a volte basta solo credere che quell’amore va oltre ciò che possiamo spiegare.

Amy

Amy: la forza di non arrendersi mai

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Il coraggio di Amy e la determinazione dei volontari La storia che voglio raccontarvi oggi è quella di Amy. Forse è un miracolo che si sta compiendo, forse sono solo l’amore e le cure che i volontari del Viktor Larkhill stanno dando, ormai da 10 mesi, a questa cagnolina, che stanno permettendo ad Amy di combattere ancora, di non arrendersi. Per giorni Amy si era trascinata, strisciando, senza che nessuno si fermasse per aiutarla. Fino a quando è stata trovata dai volontari che hanno compreso fin da subito che la situazione in cui versava Amy era piuttosto grave. Entrambe le zampe anteriori erano fratturate, l’osso era necrotico e i tendini completamente distrutti da un’infezione. Anche per loro, abituati a soccorrere cani in ogni condizione, è stato difficile guardare questa cagnolina dagli occhi dolci e spaventati. E ancora più difficile sarebbe stato salvarla. Ma i volontari hanno fatto ad Amy una promessa. Avrebbero fatto tutto ciò che era in loro potere per salvarla e permetterle, in qualche modo, di camminare di nuovo. Amy si è affidata a loro e ha continuato a combattere contro quell’infezione che però era troppo forte e le stava letteralmente divorando le ossa che pian piano si stavano riducendo sempre di più. Per 10 mesi hanno provato di tutto ma la battaglia sembrava avere un unico giocatore: l’infezione che avanzava. Poi l’ultimo, disperato, tentativo. I volontari hanno progettato e impiantato sulle zampe di Amy una matrice di titanio poroso appositamente creata per lei e hanno operato un trapianto osseo rimuovendo 10 centimetri di osso morto e oramai in cancrena e sostituendolo con questa matrice. Poi hanno incrociato le dita e sperato. Amy di suo ci ha messo il coraggio e la forza di non arrendersi mai e combattere ancora la sua battaglia. Una battaglia che ora ha visto, finalmente, il capovolgersi del destino a favore di Amy. La matrice, infatti, si è trasformata in materiale osseo. Per Amy non è ancora finita ma accanto a sé ha dei volontari che lottano con lei e per lei e non la lasciano sola. Nessuno sa cosa sia capitato ad Amy e forse, la cosa migliore è continuare solo a guardare avanti e a lottare affiche possa ritrovare di nuovo anche la capacità di camminare e magari una famiglia che la ami e la protegga come hanno fatto e tutt’ora stanno facendo i volontari che si prendono cura di lei e che con determinazione e amore cercano di mantenere la loro promessa.Il lavoro dei volontari E’ bella e triste la storia di Amy ma oggi voglio guardare solo alla parte bella, quella che vede questa piccolina vincere contro un destino crudele che l’ha vista soffrire, che l’ha vista vittima dell’indifferenza ma che poi ha messo nella sua strada questo gruppo di volontari che, insieme a lei e per lei, non si sono arresi anche quando nulla andava per il verso giusto. Spesso quando si raccontano le storie sui nostri amici a quattro zampe, si racconta la sofferenza, e lieto fine quando c’è.  Si racconta della crudeltà umana perché è giusto e doveroso porre l’accento su fatti che devono farci riflettere e devono svegliare la nostra coscienza così da farci capire che gli animali vanno amati e rispettati. Oggi l’accento voglio metterlo anche su queste persone dal cuore grande che amano gli animali, che dedicano il loro tempo a aiutarli e a ridare loro una dignità e tantissimo amore. Sono persone normali, come me e come voi, che aprono il loro cuore ai nostri amici pelosi riversando, senza paura e senza chiedere nulla in cambio, su di loro quell’amore capace di compiere, qualche volta, miracoli.

Roxanne

Roxanne: un grande fiuto che ha salvato una vita

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L’avventura di Roxanne Oggi vi porto a Isle of Wight in Virginia (Stati Uniti) e vi presento Roxanne, una stupenda cagnolona nera di tre anni dallo sguardo dolcissimo. Roxanne è un cane felice adesso ma, è anche lei è uno dei tanti casi di cani abbandonati. Per fortuna la sua storia è finita bene, lei è stata adottata da quella che è oggi la sua padrona, Rebecca. Ma non è questa la storia che voglio raccontarvi quanto piuttosto quella del suo incredibile fiuto e di quell’istinto che ha salvato la vita ad un’anziana signora. Rebecca è una volontaria in un rifugio per animali ed è proprio lì che stava per andare quando Roxanne l’ha convinta prima a farsi una bella passeggiata insieme. Durante la passeggiata Rebecca e Roxanne hanno incontrato un gran via vai di poliziotti. Uno di questi ha chiesto a Rebecca se avesse visto una donna aggirarsi nella zona in camicia da notte. Rebecca però non aveva visto nessuno che corrispondeva alla donna cercata dalla polizia e ha proseguito la sua passeggiata con Roxanne. Il cane però, ad un certo punto, ha iniziato a tirare cercando di dirigersi verso un fosso. Roxanne ha letteralmente trascinato Rebecca che, quando poi ha guardato nel fossato, ha notato una donna anziana in camicia da notte che corrispondeva perfettamente alla descrizione dei poliziotti. Rebecca ha quindi subito dato l’allarme così che la donna potesse essere salvata. Roxanne invece si è meritata uno spuntino extra per sua impresa.Una riflessione Si sa che i cani sono dotati di grande fiuto e di grande istinto e forse, nemmeno sarete sorpresi di quanto è riuscita a fare Roxanne. Io non lo sono, sono assolutamente convinta che i cani, ma tutti gli animali in genere, siano delle creature meravigliose che hanno delle qualità a volte molto speciali. Magari non tutti salveranno la vita a delle persone ma sicuramente non ti faranno mai mancare il loro affetto e la loro devozione. Forse la donna sarebbe stata trovata comunque ma, di sicuro, a Roxanne va riconosciuto un grande merito. La sua avventura apre, a mio avviso, la strada ad un argomento che mi sta molto a cuore e che, anche se oggi trattato ampiamente, non smetterò di sponsorizzare, ossia l’adozione di un cane abbandonato. Sono così tanti gli animali che hanno bisogno di una casa e credetemi, è stupendo quando, dopo un primo momento di reciproco adattamento, inizi ad instaurare un rapporto con il tuo cane e scopri che è speciale il doppio di quanto credevi guardandolo da dietro le sbarre del rifugio. Troppo spesso i cani vengono scelti per moda e si preferisce sempre prendere i cuccioli ma anche i cani più grandi e quelli che sono stati abbandonati hanno tanto da dare e possono creare con voi un rapporto stupendo. Roxanne ci ha dimostrato quanto anche loro possano essere speciali. Alcuni di loro hanno sofferto e richiedono di essere amati moltissimo ma, se si riesce a farli sentire al sicuro allora ti apriranno il loro cuore e ti faranno sentire la persona più speciale del mondo, perché per loro è questo che sarete.

Dog eyes

Dog eyes: una seconda chance per i cani abbandonati

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Dog eyes : informazioni sul progetto Oggi voglio parlarvi di DOG EYES. No, non parleremo degli occhi dei nostri stupendi amici a quattro zampe ma di un progetto stupendo e importante che coinvolge i nostri amici pelosi. Quelli più sfortunati che sono stati abbandonati. Questo progetto è stato istituito dall’Associazione Comunicazione Uomo Animale (ACUA) che ha presentato un metodo di educazione cinofila per cani guida. Dove sta la novità vi chiederete voi. Sta nel fatto, che come accennato poco prima riguarda i nostri amici pelosi che sono stati abbandonati e mira, a prescindere dalla razza, a renderne possibile il recupero. DOG EYES è un progetto sperimentale che si basa prima di tutto sull’accrescimento della relazione uomo – animale e sfrutta le conoscenze veterinarie, pedagogiche e zooantropologhe degli educatori di ACUA. Il progetto DOG EYES parte dalla certezza che tutti i cani potrebbero essere utilizzati come cani guida ma oggi solo quelli considerati di indole più pacifica e con un forte senso dell’orientamento vengono utilizzati. Le richieste di cani guida sono però numerose e la lista d’attesa è lunga. Alcune persone hanno aspettato anche un anno prima di poter avere un amico a quattro zampe che diventasse i loro occhi. Dall’altra parte troviamo loro, i cani abbandonati. Non mi soffermerò ad effettuare riflessioni in merito alla crudeltà del gesto e ai danni che l’abbandono genera nei nostri amici cani ma, posso dirvi che la maggior parte di loro muore in un canile perché sono ancora troppo poche le persone disposte a dare loro una casa e tutto l’amore di hanno bisogno. ACUA con il progetto DOG EYES si prefigge di risolvere, o quanto meno di apportare notevoli miglioramenti, per questi due grandi problemi.  L’uomo ha bisogno di un amico a quattro zampe che lo aiuti e lo guidi quando i suoi occhi non possono farlo e i cani abbandonati hanno bisogno di una seconda opportunità per amare ancora, per essere utili e soprattutto per trovare un padrone che lo ami e si occupi di lui. Con DOG EYES, che è ancora un progetto sperimentale, ACUA sfida il pregiudizio che solo determinati cani sono adatti a questo delicato e importante compito e punta a dimostrare che i cani di qualsiasi razza, se adeguatamente addestrati, possono diventare dei cani guida.Dog eyes : le fasi dell’approccio. Il progetto DOG EYES prevede determinate e precise fasi:Progetto conoscitivo con il non vedente: dove l’educatore cinofilo entra in contatto con il non vedente per comprenderne le esigenze e la personalità. Il recruiting del cane: la scelta ovviamente viene effettuata seguendo le necessità del non vedente. Il check-up sulla salute del cane e l’inizio del training Il percorso di educazione insieme a casa del non vedente: occorre costruire un legame di fiducia e il cane deve abituarsi ai luoghi in cui vivrà con il non vedente.Una bella iniziativa È una bella iniziativa DOG EYES. Un progetto importante non solo per i non vedenti ma anche per i nostri amici animali che hanno, così, la possibilità di dimostrare che non ci sono cani buoni e cani cattivi. Sentiamo sempre tante storie di cani che aiutano i padroni, tante storie di legami profondi che si instaurano tra animali a due zampe e a quattro zampe. Tantissime di queste storie, ci hanno commosso perché se hai un cane, o se l’hai avuto nel corso della tua vita, sai quanto amore questi animali possano dare, sai che il legame che si instaura tra un cane e il suo padrone è profondo e alle volte persino difficile da spiegare tanto è speciale. DOG EYES, è una seconda chance per i cani abbandonati per dimostrare quanto valgono. Ed è una opportunità anche per l’uomo di avere accanto una creatura che, attraverso un legame di fiducia indistruttibile, si prende cura di lui facendogli comprendere che l’amore non ha bisogno di etichette. L’amore è amore e basta.

Xena e Johnny

Xena e johnny: quando l’amore fa davvero miracoli

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Xena e Johnny: l'amore oltre le parole Quella che voglio raccontarvi oggi è la storia di Xena e Johnny, una cagnolina dolcissima e un bambino altrettanto speciale. Siamo nel 2012, quando l’amore ha compiuto uno di quei miracoli che ti fanno capire che non c’è forza più potente al mondo, quando vedi che le parole non servono, perché a parlare è solo l’affetto, il coraggio di prendersi cura di qualcuno quando tu stesso hai bisogno che qualcuno di prenda cura di te. Xena e Johnny, sono l’esempio che testimonia che quando un bambino e un cane incrociano le loro strade e decidono di percorrerne un pezzo insieme, quel cammino diventa ricco di vita, ricco di esperienze, e perché no, ricco di magia, quella che solo gli occhi di un bambino possono vedere, quella che solo l’amore di un cane riesce a dare. Johnny è un bambino come se ne vedono tanti, ma è chiuso dentro un mondo tutto suo in cui è difficile entrare, in cui le parole sbattono su un muro invisibile e non riescono ad uscire fuori, in cui il mondo esterno è tagliato fuori. Johnny è un bambino autistico. Un bel giorno però, qualcosa cambia. Linda, la mamma di Johnny accoglie in casa Xena. Anche Xena aveva una vita difficile. Abbandonata accanto ad un cassonetto, era denutrita, tanto da non avere nemmeno più il pelo, e malata. Ma Linda sa che nella sua famiglia c’è tantissimo amore da dare e prova a offrire una speranza alla piccola Xena. Quello che succede, però, è che il dolore di Xena diventa capace di entrare nei silenzi di Johnny, facendo sì che quel muro, che lo teneva così lontano dal mondo esterno, iniziasse man mano a creparsi.  Johnny inizia a prendersi cura di Xena, la imbocca, la lava, la accudisce con l’aiuto della sua mamma.  La riempie d’amore. Quell’amore puro, incondizionato e senza riserve che solo le persone speciali sono capaci di dare e Xena, man mano restituisce a Johnny quell’amore e lo apre al mondo fuori. Xena e Johnny diventano inseparabili. Xena e Johnny, insieme, iniziano insieme il lungo percorso di guarigione di Xena. Percorso, che ha anche fatto sì che Johnny si aprisse ogni giorno di più e iniziasse a comunicare e a parlare.Xena e Johnny, due piccoli guerrieri Su Facebook, la mamma di Johnny ha creato il gruppo “Xena the warrion puppy” appena la cagnolina è entrata a far parte della loro famiglia, testimoniando la lenta rinascita di una piccola anima ferita da persone senza scrupoli che l’hanno abbandonata, e il rapporto che si è man mano instaurato tra Xena e Johnny. Sono due piccoli guerrieri Xena e Johnny. Quando la vita ha riservato loro una strada in salita, Xena e Johnny hanno trovato il modo di comunicare e di darsi forza, coraggio e amore, dimostrando a quella vita e al mondo che non era così facile metterli al muro. Nel 2014 Xena ha vinto il premio come cane eroe dell’anno. Sono storie come questa, che quando arrivi alla fine ti ritrovi con un sorriso scemo e tiri su col naso perché tanto alla fine le lacrime di commozione hanno vinto, che ci insegnano la forza e il coraggio dei bambini e degli animali, quella purezza di intenti che crescendo abbiamo un po’ dimenticato, presi dalla vita che ci cambia, che ci trasforma e ci fa perdere di vista che l’amore, non importa da chi arriva, è il motore che fa vivere la nostra anima, che ci fa superare il dolore e le avversità.  È il coraggio di affidarcisi, sì perché ci vuole coraggio anche per mettere in gioco il tuo cuore quando il mondo ti spaventa, che ci rende esseri umani e non macchine. E forse, leggere la storia di Xena e Johnny ci fa fermare per un minuto e ci fa guardare con occhi nuovi i nostri amici pelosi, che combattono il mondo insieme a noi dandoci, qualche volta, quell’amore che trasforma il dolore in speranza.

Sperimentazione animale

Sperimentazione animale: l'opinione pubblica si divide

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Sperimentazione animale: due voci contrastanti Quante volte abbiamo sentito parlare della sperimentazione animale ? Definita anche vivisezione (che ricordiamo essere la dissezione di animali vivi) dalle organizzazioni che si oppongono a tale sperimentazione è un argomento che divide l’opinione pubblica. Perfino alcuni “amanti degli animali” si ritrovano a favore di queste sperimentazioni, mentre altri a gran voce dicono che è ingiusta e crudele e lottano per contrastarla. I nostri amici cani sono direttamente coinvolti in queste sperimentazioni. Affrontare questo argomento non è facile perché le motivazione portate da entrambi le parti offrono spunti di riflessione che vale a pena sondare. Poi si sa, l’Italia è un popolo di inguaribili romantici e sensibili che si lasciano prendere dalla foga delle emozioni, in un senso e nell’altro. Chi vi scrive non fa eccezione.  Se mi chiedete se sono a favore o contro la sperimentazione animale, e soprattutto sui nostri amici cani, il mio istinto mi porta a dare una risposta secca e immediata, CONTRO! E non perché non comprenda l’importanza della sperimentazione sia chiaro, ma il mio modo di essere mi porta a non tollerare che di proposito venga fatto del male ad un altro essere vivente per amore della conoscenza e della scienza.  Ho anche provato a spiegare a me stessa che la sperimentazione animale è necessaria per poter scoprire nuove tecniche, nuove medicine che possano salvare una vita, ma quell’istinto che mi batte dentro al cuore ha ribattuto che siamo nel 2016, che ci sono state tante di quelle invenzioni stupefacenti anche in campo medico che si dovrebbe fare tutto il possibile per trovare un metodo di sperimentazione alternativa. I cani che più spesso vengono sottoposti a sperimentazione animale sono i beagle in quanto considerati quelli con caratteristiche cardiocircolatorie più simili all’uomo e mi riesce davvero difficile immaginare questi amici a quattro zampe sofferenti così che noi tutti possiamo avere nuove cure che ci permettono di vivere meglio e più a lungo. Ma il mio è un parere personale e lo scopo di questo articolo non vuole essere quello di imporvi un’opinione quanto, invece, quello di farvi conoscere le motivazioni di entrambe le parti.Sperimentazione animale : una voce a favore Tutte le vite sono importanti, ma quella umana vale più delle altre.  Questo potrebbe essere lo slogan che ci porta a riflettere sulla possibilità di essere favorevoli alla sperimentazione animale. Il progresso clinico è essenziale per combattere malattie come tumori, disturbi neurologici e malattie degenerative. I centri in cui vengono utilizzati i cani dovrebbero (purtroppo il condizionale è d’obbligo) essere esclusivamente quelli specializzati per l’ambito medico che nulla hanno a che fare con le sperimentazioni per prodotti di cosmesi.  Ci si è fatti l’idea che durante queste sperimentazioni i cani vengano torturati ma le voci a favore della sperimentazione animale cercano di chiarire che gli animali sono tutelati e si cerca sempre di procurare loro la minor sofferenza possibile. Molte vite umane sono state salvate da farmaci che sono stati sperimentati sui cani e su altri animali.Sperimentazione animale : una voce contro Ogni anno tantissimi cani, così come altri animali, vengono utilizzati per la sperimentazione animale di farmaci che non saranno mai immessi sul mercato e che spesso, anche quando lo sono, non producono affatto i risultati che vengo pubblicizzati. Si parla di cure miracolose che nella realtà non esistono. Quello che esiste invece è che per questi esperimenti milioni di cani e di altri animali sono morti, spesso con sofferenza.  In una inchiesta pubblicata su linkiesta.it viene dichiarato che il 40% dei farmaci non è efficace o causa effetti collaterali molto gravi. Ed è per questi farmaci che si causano profondi traumi agli animali e spesso anche pesanti danni fisici spesso senza l’ausilio di anestesie. Questo articolo, lo ribadisco, non è, e non vuole essere, un approfondimento su questa tematica così delicata. Vuole essere solo una voce tra le tante che offre uno spunto di riflessione. A voi l’ardua sentenza.

James e Bubba

James e bubba: quando gli animali sono la miglior medicina

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James e Bubba: la tristezza della lontananza La storia che vi voglio raccontare oggi introduce un argomento che negli ultimi anni sta coinvolgendo sempre più strutture sanitarie, la Pet Therapy. Oggi vi racconto la storia di James e Bubba. James Wathen, 73 enne di Whitley County, Kentucky dal mese di settembre dello scorso anno si trovava ricoverato in ospedale e le sue condizioni di salute stavano peggiorando di giorno in giorno. James non mangiava e non parlava.  Uno degli assistenti sociali che operava presso la struttura sanitaria, durante una delle visite fatte a James, scoprì che ad affliggere ulteriormente l’uomo era la mancanza della suo piccolo Bubba, il suo Chihuahua. Bubba intanto, dopo il ricovero del suo padrone in ospedale era stato affidato alle cure di una famiglia. Nemmeno lui però stava bene. Bubba era infatti sempre triste e aveva perso l’appetito. Così anche se era contro il regolamento della struttura ospedaliera si è deciso di far incontrare James e Bubba.  Un incontro commovente che ha toccato tutti nella struttura ma che, soprattutto, ha avuto il potere di ridare ad entrambi la vitalità. Dopo aver riscontrato che le condizioni di salute dell’uomo, grazie alla presenza dell’animale, miglioravano si è deciso che James e Bubba avrebbero continuato quegli incontri fino a quando non sarebbe stato possibile dimettere James.Pet therapy: una medicina miracolosa Dopo la storia di James e Bubba, la struttura sanitaria che ha ospitato James ha deciso di cambiare le disposizione seguite fino a quel momento aprendo le porte alla Pet Therapy, facendo sì che i pazienti che ne facciano richiesta possano ricevere le visite dei loro amici pelosi. James e Bubba sono solo un piccolo esempio di quanto l’interazione tra l’uomo e il suo compagno a quattro zampe abbia quasi del miracoloso. Sono moltissime oggi le strutture sanitarie che sfruttano questa terapia. Per definizione la Pet Therapy è una terapia che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie con obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo. E i risultati sono incredibili. La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e, tramite questo rapporto, stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.James e Bubba: semplicemente amici veri Sono queste le storie che mi piace leggere, che mi piace sentire. Sapere che James e Bubba si vogliono talmente bene da star male se separati, che hanno un legame così profondo e vero da essere la medicina uno dell’altro.  La storia di James e Bubba mi fa venire in mente i versi di una piccola poesia che ho letto qualche tempo fa nel web, che fa più o meno così: Con lui non devi darti un tono. Con lui non devi trattenere le lacrime e nemmeno l’allegria. Ti puoi mostrare nudo o indifeso. Con lui può essere te stesso al 100%   E forse il segreto di questa fantastica medicina per l’anima, che sono gli animali, è tutto qui. Il loro amore è immenso e disinteressato e in quell’amore ci sentiamo al sicuro, protetti tanto da mettere in gioco anche noi tutto il nostro cuore. Ci fidiamo di loro e sappiamo che loro si fidano di noi, che si affidano a noi. E quella fiducia, quell’amore qualche volta sono capaci di fare miracoli. 

Simon e Sammie

La storia di simon e sammie, vittime della crudeltà umana

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Simon e Sammie: la storia di un’amicizia nata nel dolore La storia che sto per raccontarvi è quella di Simon e Sammie. Simon e Sammie sono rispettivamente un Border-Collie di un anno e un piccolo boxer di quattro mesi. La storia che sto per raccontarvi è quella di uomini che sono stati capaci di fare del male a queste due creature in modo indicibile. Uomini senza cuore, senza anima, perché solo così possono essere definiti. La storia che sto per raccontarvi, però, è anche una storia di amicizia, di conforto, di aiuto. Di quell’amore di cui solo gli animali sono davvero capaci. Simon e Sammie sono ricoverati al Rescue Dogs Rock NYC a The Dodo che li ha presi in custodia da due rifugi diversi e ha cercato di dare loro, fin da subito, cure e sostegno, perché questi due cuccioli erano ridotti davvero in condizioni pessime. Simon è stato maltrattato in modo atroce dal suo precedente padrone. In gran parte del corpo non aveva nemmeno più il pelo. Sammie, è più piccolo ma il dolore che ha subito basta per una vita intera. Gli hanno colorato il pelo di blu con una bomboletta spray, gli hanno sparato ad una zampa e lo hanno trascinato con una macchina. Simon e Sammie, il dolore e la cattiveria umana li conoscono molto bene. Ma quando sono arrivati al Rescue Dogs hanno conosciuto anche l’amore di persone che si stanno occupando di loro con pazienza e dedizione. Simon e Sammie hanno scoperto che nessuno ti capisce e ti aiuta come chi sa cosa stai passando. Così Simon pian piano si è avvicinato a Sammie e gli ha offerto conforto e sostegno. Si avvicina a lui ogni volta che può così che il piccolo Sammie non si senta solo. Non lo abbandona mai. Perché queste meravigliose creature, nonostante abbiano ricevuto in dono solo la cattiveria degli uomini, fino a quando non sono stati tratti in salvo e portati al Rescue Dogs, non hanno smesso di essere anime buone, capaci di amare oltre le sofferenze e la crudeltà umana. Simon sta recuperando in fretta e presto potrà essere adottato da persone che, mi auguro, sappiano quando è speciale e quanto saranno fortunati ad accoglierlo nella loro famiglia. Per il piccolo Sammie invece il cammino è ancora tutto in salita. Potrebbe perdere la zampa e ha bisogno ancora di moltissime cure, probabilmente non solo fisiche. Ma per ora Simon e Sammie sono insieme. Simon si prende cura di lui e non lo lascia mai.Simon e Sammie, un insegnamento per tutti Quando ho letto questa storia, felice di sapere che entrambi i nostri piccoli amici pelosi se la sarebbero cavata, ho pensato che sarebbe davvero bellissimo se Simon e Sammie potessero essere adottati insieme, da una famiglia capace di dimostrare a questi due piccolini che non ci sono solo uomini cattivi al mondo. Ce ne sono altri, come i volontari che ogni giorno aiutano gli animali che vengono abbandonati o maltrattati, come chi quando gli chiedi quanti sono in famiglia, contano sempre anche il cane o il gatto, o il canarino. Sarebbe bello se Simon e Sammie potessero dimenticare la violenza e la cattiveria ed essere, d’ora in poi, sempre circondati d’amore. Perché se lo meritano, perché la cattiveria non può e non deve vincere sull’amore. E, questo Simon ce lo ha insegnato con la delicatezza di una carezza, zampa su zampa, al suo piccolo amico che non si è ritratto da quell’atto di dolcezza e amicizia ma, con coraggio e speranza, l’ha accettata.  Abbiamo molto da imparare dai nostri amici animali. Iniziamo ricordandoci che sono esseri viventi, sentono la gioia, sentono il dolore, sentono l’amore e la cattiveria. Iniziamo ricordandoci che, prima di tutto, dobbiamo loro rispetto. Se lo desideri puoi seguirci in inglese su mydog.petAlcuni esempi:Pug Pekingese Siberian Husky Why Do Dogs Sniff Each Other’s Tails? The Biggest Dogs in the World The Most Expensive Dogs in the World Bull Terrier German Shepherd Dog Bernese Mountain Dog Great Dane Saint Bernard The Cutest Dogs in the World Cane Corso (Italian Mastiff)

Pastore tedesco

Padrone muore in una rapina, il suo pastore tedesco lo aspetta nel pianerottolo

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L’amore di un pastore tedesco per il suo padrone La storia che vi vado a raccontare, e che è stata riportata dall’ABC, è avvenuta nel mese di febbraio e vede come protagonista un dolcissimo pastore tedesco di Houston, Stati Uniti. È una storia triste, come ne sentiamo molte ormai, che hanno per protagonisti i nostri amici a quattro zampe.  Ma non è per la sua tristezza che ve la vogliamo raccontare quanto invece per l’amore di cui è piena. Nei primi giorni di febbraio, per la precisione il giorno 7, questo pastore tedesco ha perso il suo padrone, morto vittima di una rapina fatta nel negozio in cui lavorava. Da quel giorno lui lo ha aspettato, nel pianerottolo davanti alla sua casa. Il cane è stato così adottato dall’intero vicinato, che fin da subito si è prodigato per garantirgli cure, cibo, coperte calde, perché per quanto ci abbiano provato lui non voleva lasciare quel pianerottolo, nella speranza che il suo padrone tornasse finalmente a casa. Questo dolcissimo pastore tedesco inizialmente si rifiutava di mangiare e ci sono volute parecchie ore per riuscire ad avvicinarsi a lui. Questo è quanto ha dichiarato Perez Maranda, una veterinaria che ha raccolto la richiesta di aiuto lanciata su Facebook proprio dai vicini che non sapevano come aiutare il cane. Lei ha spiegato loro come occuparsi di lui, in attesa che questo pastore tedesco fedele al suo padrone anche oltre la morte accettasse di andare a vivere con il fratello dello stesso che si è detto assolutamente disposto a prendersene cura e ad amarlo, così da onorare anche la memoria del fratello. Ma questo pastore tedesco un padrone ce l’aveva già e ci sarebbe voluta molta pazienza e molto amore per far sì che il nostro amico potesse fidarsi e affidarsi di nuovo a qualcuno.Un amore incondizionato Leggendo queste storie il primo sentimento che sicuramente sentiamo è la commozione. Sono storie che ci fanno riflettere, ci fanno capire quanto l’amore dei nostri amici pelosi sappia essere totale e incondizionato. A loro non importa se siamo ricchi o poveri, belli o brutti loro ci amano e basta. Questo pastore tedesco ci ha dimostrato, una volta di più. che non serve molto per vivere felici. È sufficiente solo che vengano amati a loro volta. E lui sicuramente lo era tantissimo dal suo padrone. Un gesto semplice come una carezza per i nostri amici a quattro zampe vale più di quanto riusciamo a immaginare probabilmente. Non so a voi, ma a me è capitato molte volte, leggendo queste storie, di pensare che forse a noi esseri umani farebbe davvero bene imparare dai nostri amici animali. Probabilmente, però, per quanto ci sforzassimo non riusciremo mai a dimostrare così tanto amore accontentandoci a volte di riceverne molto meno in cambio. Così vorrei concludere con una speranza. La speranza che il nostro amico pastore tedesco di Houston, ora che è passato qualche mese, abbia accettato l’amore dei vicini, l’amore del fratello del suo padrone, l’affetto di quanti si sono commossi davanti alla sua dimostrazione di fedeltà e amore incondizionati e sia tornato ad essere un cane felice, come sicuramente merita di essere.

Premio internazionale fedeltà del cane: cos'è

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L’ORIGINE DEL PREMIO INTERNAZIONALE FEDELTÀ DEL CANE Ogni anno a San Rocco di Camogli, un’incantevole località della riviera ligure in provincia di Genova, si svolge una manifestazione dedicata al cane, a dir poco commovente, che ha acquistato popolarità nel tempo fino ad essere riconosciuta come “ Premio Internazionale fedeltà del cane ”. Questo appuntamento affonda le sue radici lontano nel tempo, quando nel 1˙962 il Signor Giacinto Crescini, assieme al parroco della cittadina, Don Carlo Giacobbe, decisero di dar vita a questa celebrazione per ricordare un membro speciale della loro comunità: il cane Pucci. Si trattava di un meticcio dal lucente manto nero, che per oltre 10 anni aveva accompagnato generazioni di bambini a scuola, aspettandoli ogni mattina sul sagrato della chiesa per poi percorrere con loro la strada pedonale che li portava alle elementari. Pucci li attendeva fino al suono della campanella, certo che i bambini lo avrebbero ricompensato con un po’ della loro merenda messa da parte per lui, e li riaccompagnava a casa, fino sul piazzale della chiesa. Il cane divenne così non solo il beniamino dei più piccoli, ma fu adottato dall’intero paese, che riconosceva in lui una presenza simpatica, discreta e amorevole. Quando Pucci morì i due rappresentanti della comunità decisero allora di istituire un premio per ricordarlo, in modo da tramandare la memoria di questo splendido esempio di amicizia tra uomo e cane. Venne scelta come giorno della manifestazione una data significativa, ossia il 16 agosto – San Rocco – che, oltre ad essere il patrono della cittadina, è anche il santo protettore dei cani. La leggenda infatti racconta che, dopo aver accudito centinaia di appestati, il santo ammalatosi a sua volta, venne abbandonato da tutti tranne che da un cane che lo nutrì portandogli un tozzo di pane; nell’iconografia di San Rocco infatti compare sempre un cagnolino ai suoi piedi.  COS’È IL PREMIO INTERNAZIONALE FEDELTÀ DEL CANE Ogni estate si svolge una nuova edizione del Premio Internazionale Fedeltà del cane, al quale partecipano numerosi quattrozampe, con padroni al seguito, che si sono distinti per la grande devozione nei confronti dei loro umani, compiendo atti spesso coraggiosi che hanno contribuito a salvare vite o hanno dato inequivocabile prova di fedeltà e amore. Sulla piazza della chiesa di San Rocco così è possibile vedere per l’occasione, riuniti tutti in una volta, mirabili esempi di quell’indissolubile legame che da millenni unisce l’uomo e il cane. Una moltitudine variegata e simpaticamente rumorosa, tra abbai e uggiolii, le cui storie vengono raccolte durante tutto l’anno dall’Associazione per la valorizzazione turistica di San Rocco, che si occupa dell’aspetto organizzativo della manifestazione. Il 16 agosto poi la giuria, composta dal parroco e da altri membri rappresentativi della piccola comunità cittadina, sceglie le storie da premiare con una targa a bassorilievo che riproduce l’immagine di un cane nei pressi della chiesa del paese, anche se viene ogni volta precisato che tutti i partecipanti sono considerati ugualmente meritevoli e chi viene scelto lo è solo in quanto particolarmente rappresentativo dello spirito della manifestazione. La premiazione avviene ai piedi della statua del cane, posta nel 1˙981 a lato della chiesa, sulla cui base si legge: “all’amico fedele dell’uomo”. Al termine della cerimonia, il parroco procede alla benedizione di tutti i cani presenti.LE COMMOVENTI STORIE DEL PREMIO INTERNAZIONALE FEDELTÀ DEL CANE In oltre cinquant’anni di manifestazione le storie pervenute al Premio Internazionale Fedeltà del cane sono davvero molte, tutte ugualmente emozionanti ed ammirevoli: basti pensare a Leo, un meticcio di due anni che ha fermato il suo padrone appena in tempo prima che una frana si abbattesse sulla sua auto, o a Cucciolo, che per mesi ha accompagnato in ospedale il padrone, sottoposto a cicli di terapia, aspettandolo pazientemente ogni volta fuori dall’ingresso principale, e a tutti i cani delle Forze dell’Ordine che quasi quotidianamente si distinguono per abilità e coraggio nel salvare vite umane. Le centinaia di storie raccolte a San Rocco per il Premio Internazionale Fedeltà del cane meriterebbero di essere raccontate una ad una per la loro straordinarietà e per rendere il dovuto ringraziamento a tutti i cani che ogni giorno ci  fanno dono della loro umile, ma preziosissima presenza. Ne ricordiamo uno per tutti, l’ultimo premiato in ordine di tempo: si chiama Angelo ed è un cane fantasia che aveva scelto di condividere la sua vita da randagio in provincia di Salerno con Dasy, la sua inseparabile compagna meticcia, finché un’auto non l’ha investita e uccisa. Angelo che, neanche a dirlo, era assieme a lei ha vegliato sul suo corpo, distendendosi sopra al piccolo cadavere, per proteggerla senza far avvicinare nessuno, in un gesto d’amore che non ha bisogno di commenti, ma che non può non far riflettere sulla profonda capacità dei nostri insostituibili amici a quattrozampe di provare sentimenti che solo gli animi puri riescono a nutrire. Questo straordinario cane, dopo essere stato preso in carico dai volontari della zona per evitare che finisse in un canile calabrese, è stato finalmente adottato ad Aosta da una padrona che ora ha la fortuna di avere al proprio fianco un Angelo di nome e di fatto!