Come comportarsi quando il cane fa danni in casa e non ascolta? Ecco i nostri consigli.
Per alcuni amanti dei cani, il rientro a casa è sempre un’incognita. Si salgono le scale con l’ansia, la paura di aprire la porta ci assale, il terrore è di trovare la casa sottosopra. Disastri più o meno gravi che possono andare dal rosicchiare i mobili, a scavare nei vasi fino a distruggere cuscini, divani, a sporcare in casa.
Musi colpevoli, orecchie basse, urla dei padroni che si sentono in ogni angolo della casa. Ma le sfuriate di solito non sono risolutive, e la prossima volta che si deve uscire la paura la farà di nuovo da padrona, e le ore in cui si sta fuori casa diventano un piccolo incubo.
Il cane distrugge casa quando è solo: cosa fare?
Chi non ha mai sentito dire da un amico cinofilo “il mio cane fa i dispetti!”, “lo fa apposta a fare cosi, perché sa di darmi fastidio” o “si vendica!”. Non tutti sanno che queste concezioni sono frutto della mente umana ma non appartengono al mondo canino.
I veterinari e gli etologi sostengono che il cane non possa “premeditare” il dispetto. I dispetti sono infatti concetti astratti che richiedono una complessità di ragionamento non alla portata del cane.
Il processo cognitivo di agire in una certa maniera per causare un dispiacere o una reazione non appartiene agli animali. Il cane vive il presente, non ha la capacità di legare un comportamento a qualcosa che avverrà. Il nostro amico peloso ricorda invece il passato, ciò gli permette di imparare dagli errori fatti.
Il cane fa dispetti: cosa fare
Molti proprietari sostengono la tesi dei dispetti premeditati, avvalorandola con la faccia colpevole che il cane fa quando rientriamo a casa, e lo troviamo immerso nelle piume dei cuscini, o nella carta igienica o vicino ad un lago di pipì.
Il pensiero umano è che il cane stia provando vergogna per quello che ha fatto. Nulla di più sbagliato. Il cane, in realtà, ha solo paura, è terrorizzato dalla nostra reazione. Se il cane ha già fatto danni in casa in passato, avrà già subito le nostre ire funeste e per questo assume atteggiamenti di sottomissione al nostro ritorno; il cane sa che verrà sgridato ed ha paura.
I danni in casa da parte del cane sono manifestazione di malessere ed aggiungere lo stress di punizioni severe non aiuterà certo il nostro amico peloso a correggere il comportamento. Incrementerà solo il suo stato d’ansia.
Il cane fa danni in casa: cause
Appurato che non fa dispetti a nessuno, è necessario domandarsi allora perché il cane fa danni in casa. La risposta è semplice quanto inquietante: sono attacchi di ansia, che il cane sperimenta soprattutto quando è solo, condizione che contraddice la sua natura di animale sociale. Tali episodi possono originare da disturbi del comportamento o iperattività. Le uniche altre cause, che giustificano i danni in casa sono problemi di origine neurologica.
I disturbi del comportamento nascono da un eccessivo attaccamento del cane al padrone, ne consegue che l’animale lasciato solo perde il suo “punto di riferimento”, vive una situazione di stress e mette in atto comportamenti calmanti come la masticazione (divani, pantofole, telecomandi, spazzatura) oppure fa la pipì.
Il cane iperattivo o ipersensibile invece è subissato dagli stimoli esterni, non riesce a porli in una scala di priorità corretta e non riesce a star fermo, con conseguenze distruttive sugli ambienti domestici.
Il cane fa danni in casa: consigli
Possiamo mettere in pratica alcuni consigli del veterinario per proteggere la nostra casa dai danni del nostro cane e allo stesso tempo aiutarlo, in concreto, a risolvere il suo malessere e vivere meglio:
- Limitare le ore di solitudine del cane: la nostra vita è frenetica e faticosa ma la solitudine è veramente uno dei grandi fattori di stress per il nostro cane. L’importante è cercare di spezzare i lunghi momenti di solitudine anche con interruzioni brevi.Una passeggiata veloce in pausa pranzo, organizzare turni con gli altri membri della famiglia, affidarlo ad amici o vicini o ad un dog sitter per alcune ore durante il giorno. Il bisogno di socialità del cane non va confuso con la necessità di fattori di svago come giochi o la presenza di un giardino, che sono utili ma non compensano il bisogno reale del cane.
- Il rapporto tra cane e proprietario: un rapporto equilibrato con il capo branco umano, sarà per il cane il miglior antidoto contro i danni in casa e i comportamenti distruttivi. Alla base dell’ansia da separazione c’è una bassa autostima del cane, che non si sente adeguato senza il suo riferimento principale, il padrone.Il proprietario, quando accoglie il cucciolo in casa fa le veci della madre, rappresentando per lui la fonte delle sue sicurezze. Il bravo padrone riesce a rendere il cane autonomo, gli fornisce delle esperienze positive che lo fanno sentire sereno anche quando è lontano dal gruppo sociale e il cane sarà in grado cosi di gestire meglio le sue emozioni.
- Allontanamenti graduali: è fondamentale abituare il cucciolo fin da piccolo; si può iniziare con cinque/dieci minuti di distacco, lasciando il piccolino in una stanza da solo senza uscire. Proponiamogli un gioco da fare per distrarlo e non accorriamo immediatamente se piange.Il cane è fortemente empatico quindi se il nostro comportamento rivela ansia, lui lo avvertirà e legherà un sentimento di ansia e pericolo al momento del distacco da noi. Dobbiamo essere noi i primi a infondergli tranquillità e fargli capire che va tutto bene.
- Routine: non sapere cosa capita è fonte d’ansia per il cane, fattore che dobbiamo cercare in tutti modi di limitare. Per questo cerchiamo di organizzare le giornate sempre allo stesso modo, cosicché il cane sia sicuro che dopo quello poi capiterà quell’altro. Orari fissi per le diverse attività come pappa, uscite, attività legate all’igiene e gioco riducono il livello di stress e prevengono atteggiamenti distruttivi.
- Tempo di qualità: anche se non possiamo passare tanto tempo con il nostro cane, cerchiamo di garantire qualità nelle ore che riusciamo a dedicargli. Il tempo con i nostro cane deve essere piacevole per noi e per lui: praticare sport insieme, attività all’aria aperta, gioco. Il proprietario deve sforzarsi di mantenere un filo diretto con il cane, fatto di feed back continui: parole, premi, giochi perché il cane si senta veramente in compagnia e non l’ennesima incombenza della nostra giornata.
- Il “suo” posto: dobbiamo garantire al cane un luogo che senta solo SUO, e che lui possa associare ad una sensazione di confort e serenità. Questo luogo, che può essere un cuscino, una coperta, una cuccia è un rifugio, dove il cane non riceve rimproveri o punizioni e anzi il luogo delle coccole; qui lo gratifichiamo facendogli trovare i suoi giochi, con piccoli premi in cibo o carezze. Il cane nel momento di stress, tornerà dove si sente bene, tenendosi impegnato con gli oggetti che riconosce come suoi.
- Attività: è bene fornire al cane un ambiente stimolante, in nostra assenza. Abituatelo a giocare con giochi masticabili, anche quando siamo presenti in casa, lo aiuterà a trovare un’alternativa al fare danni in casa.
- Evitare le punizioni: come abbiamo detto le sfuriate aumentano solamente i livelli di stress nel cane e non porranno fine ai danni in casa. Il rimprovero anzi viene vissuto come un’ulteriore fonte di ansia perché il cane si chiede “cosa capiterà adesso?”.
- Aiuto del veterinario: se i danni in casa sono ripetuti o i fenomeni particolarmente violenti o se il malessere si è sviluppato tutto ad un tratto è bene farsi aiutare da un comportamentista per spiegare il malessere del cane ed aiutarlo.