La ricerca è stata effettuata dall’Università inglese di Portsmouth e dà degli spunti molto interessanti sulle espressioni facciali dei cani.
Secondo uno studio compiuto dall’Università inglese di Portsmouth, l’uomo – addomesticando il cane – avrebbe favorito in qualche modo l’evoluzione dei quattro zampe con il tratto espressivo che sembrerebbe essere triste. Infatti questa espressione non risulta nei lupi o nei parenti più stretti dei cagnolini.
Stando a quanto pubblicato dalla ricerca, questa capacità dei cani di aggrottare le sopracciglia simulando l’espressione facciale (che nell’essere umano è associata alla tristezza) sarebbe proprio stata dettata dalla volontà dell’uomo.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana (Pnas): i ricercatori hanno comparato la muscolatura facciale di 33 cani domestici con quela di 13 lupi selvatici. E il risultato è stato il seguente: gli amici dell’uomo hanno uno sguardo molto più espressivo rispetto ai lupi. Compiono dei movimenti che intensificano la comunicazione con gli esseri umani.
Ecco le parole dei ricercatori: “Siamo stati proprio noi esseri umani a partire dall’addomesticazione del cane più di 33.000 anni fa a indirizzare in qualche modo l’evoluzione della loro espressività nel segno di una maggiore capacità di comunicazione con l’uomo. In questo modo, grazie alle nostre preferenze abbiamo contribuito in modo indiretto a rendere il loro sguardo particolarmente espressivo”.